Google e Apple indagano su un'app contro le donne

Sia a Google che ad Apple è stato chiesto di interrompere immediatamente la promozione, presso i propri store digitali, di un'app che controlla le donne.
Sia a Google che ad Apple è stato chiesto di interrompere immediatamente la promozione, presso i propri store digitali, di un'app che controlla le donne.

Il senatore dello Stato dell’Oregon Ron Wyden ha chiesto ai dirigenti di Google e Apple di interrompere seduta stante la promozione di un’app del governo saudita che consente agli uomini di monitorare gli spostamenti le donne.

Si chiama Absher ed è un’applicazione che gli utenti possono scaricare sul Play Store e App Store: si tratta di uno strumento particolarmente utile per gestire le attività quotidiane, ma è anche il mezzo mediante cui gli uomini decidono se e verso dove le donne possono viaggiare. In una lettera inviata lunedì ai giganti della tecnologia, Wyden ha chiesto di impedire che i loro negozi digitali vengano utilizzati dal governo saudita per continuare “l’abominevole sorveglianza sulle donne”, anche perché sta crescendo la pressione dei gruppi per i diritti e dei legislatori internazionali. La questione, tuttavia, è più complessa di quanto non sembri: in Arabia Saudita, infatti, per le donne è illegale viaggiare senza il consenso di un cosiddetto “guardiano” e, di conseguenza, l’applicazione faciliterebbe questo sistema di tutela patriarcale.

Secondo le leggi dello Stato, le persone di sesso femminile hanno bisogno dell’approvazione di un uomo, solitamente un parente (nel caso in cui non fossero sposate), per prendere una serie di decisioni e compiere determinate azioni: tra queste il matrimonio, l’impiego presso società private, alcuni tipi di assistenza sanitaria e la scarcerazione.

Google, così come Apple, si è presa l’impegno di indagare per capire se l’applicazione sia o meno in linea con le sue politiche. Wyden non è stato l’unico politico americano ad allarmarsi per Absher: la parlamentare Katherine Clark, vicepresidente del Caucus democratico, ha infatti definito l’app saudita “un’arma patriarcale”. Fino a questo momento entrambe le società non hanno commentato la vicenda.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti