Google ci ripensa su Yahoo?

Le difficoltà e gli ostacoli posti dalla commissione antitrust che ha indagato sulle possibili implicazioni di un accordo tra i due grandi motori di ricerca e concessionarie pubblicitarie starebbero scoraggiando Google dal chiudere l'accordo con Yahoo
Le difficoltà e gli ostacoli posti dalla commissione antitrust che ha indagato sulle possibili implicazioni di un accordo tra i due grandi motori di ricerca e concessionarie pubblicitarie starebbero scoraggiando Google dal chiudere l'accordo con Yahoo

Tempi difficili per Yahoo: dopo il fallimento del matrimonio con Microsoft, ora sembra non potrà nemmeno andare in porto la collaborazione nel comparto pubblicitario con Google. Il colosso di Mountain View infatti starebbe considerando di gettare la spugna, scoraggiato dalle troppe questioni legali con l’antitrust che dovrebbe affrontare in caso di collaborazione.

In caso di joint venture, infatti, il Governo degli Stati Uniti probabilmente costringerebbe Google a una serie di importanti restrizioni per evitare la posizione dominante e mantenere il mercato competitivo. Tali restrizioni renderebbero l’accordo non più conveniente per Mountain View. Così stando le cose, Yahoo perderebbe ben 450 milioni di dollari l’anno dopo i 47 miliardi già persi in seguito al ripetuto diniego a Microsoft.

Le indagini dell’antitrust avevano anzitempo costretto i due gruppi a posticipare ogni ufficializzazione dell’accordo proprio per dar modo a chi di dovere di indagare e riferire eventuali restrizioni e limitazioni che si sarebbero dovute adottare. Si tratta nella fattispecie di limiti sul numero di pubblicità da apporre nella homepage di Yahoo, oppure nel dover garantire agli investitori la possibilità di tirarsi fuori dalla condivisione di un annuncio qualora non volessero fare un’offerta in un’asta, oppure ancora sul diritto a piazzare una pubblicità alternativamente sulle pagine o di Google o di Yahoo.

Nulla comunque è ufficiale in quanto sono ancora in corso le discussioni tra le parti in causa e le agenzie governative preposte a sorvegliare il libero mercato. L’eventualità di una procedura di restrizione era comunque ampiamente preventivata dal momento che la grande G gestisce il 63% delle ricerche sul suolo statunitense e da Sunnyvale invece si amministra un altro 20%: cifre che, sommate, restituiscono una posizione di controllo difficilmente accettabile su due piedi dalle autorità.

Ad ogni modo Yahoo non si scoraggia e altre voci sostengono che sia in trattative avanzate con AOL Time Warner per comprare pubblicità e contenuti dalla sezione AOL. L’accordo sarebbe nella fase iniziale di studio dei possibili vantaggi reciproci e vari incontri sarebbero già avvenuti in passato. Difficilmente, però, l’azionariato Yahoo accetterà di buon grado l’ennesima debacle strategica e l’ennesimo rilancio di nuove trattative senza risultato.

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