Il progetto Google Expeditions arriva in Europa

L'idea di aumentare il coinvolgimento degli studenti con la realtà virtuale è stata un successo: il progetto Expeditions di Google debutta in Danimarca.
Il progetto Google Expeditions arriva in Europa
L'idea di aumentare il coinvolgimento degli studenti con la realtà virtuale è stata un successo: il progetto Expeditions di Google debutta in Danimarca.

A partire da settembre, quando il programma Expeditions ha fatto il suo debutto ufficiale oltreoceano, più di 100.000 studenti statunitensi lo hanno utilizzato in classe, sui banchi di scuola. Si tratta dell’iniziativa messa in campo dal gruppo di Mountain View per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalle tecnologie di realtà virtuale in ambito educativo, in modo da consentire agli alunni di studiare location e avvenimenti da un punto di vista inedito, coinvolgente, in soggettiva.

Oggi Google annuncia che Expeditions raggiunge nuove città di USA e Canada: Alexandria, Baltimora, Cincinnati, Detroit, Indianapolis, Las Vegas, New Orleans, Orlando, Phoenix, Portland, Salt Lake City, Washington DC e Toronto. Avviato anche il rollout internazionale, in Europa e Asia, che purtroppo ancora non interessa il nostro paese, ma solo Danimarca e Singapore. A sostenere il progetto sono partner come Subaru, con la fornitura di kit nelle scuole interessate: smartphone ASUS da integrare nei visori (Cardboard oppure il modello View-Master di Matte), un tablet per l’insegnante e un router per la trasmissione dei dati.

Al momento sono disponibili oltre 120 tour di location come Antartide, le acropoli o la regione del Borneo, ma il numero è destinato a salire in futuro con la realizzazione di nuovi contenuti. Non è dato a sapere se e quando l’iniziativa arriverà a interessare anche l’Italia. Di certo l’idea di sfruttare la realtà virtuale per migliorare l’apprendimento in aula spalanca le porte a prospettive decisamente interessanti. Nel caso di Cardboard, inoltre, la spesa da affrontare per la dotazione delle apparecchiature è relativamente contenuta, in quanto il visore è essenzialmente costituito da un pezzo di cartone piegato con due lenti per simulare la visione stereoscopica.

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