Google firma con FCA per la guida autonoma

Google e FCA annunciano a titolo ufficiale la partnership per lo sviluppo di veicoli a guida autonoma: le prime sperimentazioni su Chrysler Pacifica Hybrid.
Google e FCA annunciano a titolo ufficiale la partnership per lo sviluppo di veicoli a guida autonoma: le prime sperimentazioni su Chrysler Pacifica Hybrid.

«Google Self-Driving Car Project e FCA hanno annunciato oggi una collaborazione, la prima nel suo genere, in base alla quale integreranno la tecnologia di guida autonoma di Google nei nuovi minivan ibridi Chrysler Pacifica Hybrid 2017 al fine di ampliare l’attuale programma di sperimentazione di vetture a guida autonoma di Google»: con queste parole si chiudono i rumor e si dà il via ufficiale alle sperimentazioni.

Da una parte Google, colosso dell’innovazione che da anni investe nei veicoli a guida autonoma; dall’altra FCA, simbolo dell’auto made-in-Italy; nel mezzo l’incredibile potenziale di un settore destinato ad esplodere, ma ancora in piena fase embrionale. E fin dalle prime righe dell’annuncio ufficiale, pubblicato in serata sul sito FCA, è evidente il punto focale della novità: «Questa è la prima volta che Google lavora direttamente con un costruttore automotive per integrare il proprio sistema di guida autonoma (sensori e software inclusi) su una vettura». Come a dire: non si tratta di una scelta operata unidirezionalmente da FCA, ma di una sorta di partnership che ha visto entrambe le parti concordi sul fatto che le sinergie sarebbero state importanti.

Quindi i primi dettagli operativi: «Nei prossimi mesi Google utilizzerà i minivan Chrysler Pacifica Hybrid nel proprio programma di sperimentazione, più che raddoppiando la flotta di veicoli attualmente in uso. Le responsabilità a livello di ingegnerizzazione saranno ripartite a seconda delle specifiche aree di competenza delle rispettive aziende. Nella fase iniziale, FCA progetterà circa 100 veicoli costruiti appositamente per il programma di guida autonoma di Google. Google integrerà l’insieme di sensori e computer che permettono ai veicoli di muoversi autonomamente sulle strade».

I lavori saranno portati avanti congiuntamente nel sud-est del Michigan ed avranno il fine di velocizzare la necessaria fase di test per capire come integrare al meglio le rispettive tecnologie. I primi chilometri saranno macinati sul circuito privato di Google in California, quindi si passerà ai primi circuiti cittadini partendo da quattro città statunitensi già identificate. Secondo quanto spiegato dal team Google impegnato sul progetto, la partnership consentirà a Mountain View di concentrarsi su software e sensori, trovando una flotta progettata esternamente ad ospitare le tecnologie del gruppo. Inoltre il veicolo è di maggior volume rispetto alla piccola vettura pilota con cui tutto è cominciato, il che consente di testare le tecnologie Google su mezzi che si avvicinano maggiormente a quelle che sono le necessità dell’uomo (entrata e uscita comode, viaggio confortevole, sicurezza).

La sicurezza è al centro dei pensieri di Google ed FCA: per giungere ad una mobilità più sicura, le self-driving car possono rappresentare il punto di svolta in grado di cambiare radicalmente la situazione. Secondo John Kraafcik, CEO di Google Self-Driving Car Project, la Chrysler Pacifica Hybrid è stata una scelta ponderata e ideale su cui costruire il futuro del progetto: «Lavorare a stretto contatto con FCA ci darà l’opportunità di velocizzare lo sviluppo di una vettura a guida totalmente autonoma che renderà le nostre strade più sicure e agevolerà gli spostamenti quotidiani per coloro che non possono guidare». E il plauso reciproco giunge direttamente da Sergio Marchionne: «Lavorare con Google dà a FCA l’opportunità di collaborare con una delle principali società tech al mondo per velocizzare il processo di innovazione nell’industria automotive. L’esperienza che entrambe le società acquisiranno sarà fondamentale per lo sviluppo di tecnologie automotive che porteranno benefici molto importanti per i consumatori».

Al momento non vengono fornite indicazioni relativi a possibili sviluppi repentini del progetto, né ipotesi circa la possibile commercializzazione futura di modelli a sviluppo congiunto. Quel che sembra poter essere uno sbocco ovvio della partnership, al momento è cosa confinata alle speculazioni poiché gli annunci ufficiali si fermano alla fase di sperimentazione che inizia oggi con la firma tra le parti.

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