Google punta sul gaming e assume Phil Harrison

In passato al lavoro con PlayStation, Xbox e Atari, Phil Harrison si unisce ora a Google: forse in arrivo da bigG importanti novità in tema videogame.
In passato al lavoro con PlayStation, Xbox e Atari, Phil Harrison si unisce ora a Google: forse in arrivo da bigG importanti novità in tema videogame.

Un nome importante dell’industria videoludica annuncia oggi di essersi unito a bigG: si tratta di Phil Harrison, in passato già al servizio della divisione PlayStation di Sony, di Microsoft per il team Xbox e di Atari. Il ruolo ricoperto all’interno di Google sarà quello di Vice President and General Manager, ma al momento non è dato a sapere nel dettaglio quali siano le sue mansioni.

Non è comunque difficile ipotizzare che la mossa indichi un maggiore interesse da parte del gruppo di Mountain View nei confronti di tutto ciò che riguarda il gaming, forse in relazione all’impiego della realtà virtuale (con la piattaforma Daydream), della realtà aumentata (con il neonato progetto ARCore) oppure grazie a un sistema operativo sempre più evoluto come Android TV. Per capire l’importanza del nome è sufficiente pensare che Harrison ha giocato un ruolo importante nella nascita delle prime console a marchio PlayStation (fu lui a mostrare la prima demo di PS3 sul palco dell’E3 2005).

Sono felice di poter annunciare che oggi ho iniziato a lavorare come Vice President and GM per Google, tornando in California.

L’interesse di Google nei confronti dell’ambito gaming è giustificato anche dal successo che le applicazioni di questa categoria ottengono su Play Store: sono tra le più redditizie, grazie a formule di pagamento come quella degli acquisti in-app. Difficilmente bigG arriverà a competere sul mercato con una console vera e propria sfidando Sony, Microsoft e Nintendo, ma la potenza di calcolo in costante crescita racchiusa all’interno dei dispositivi mobile e le peculiarità d’interazione del browser Chrome spalancano le porte a nuove modalità di gioco, senza dimenticare come una soluzione di cloud gaming renderebbe di fatto superfluo l’impiego di un hardware dedicato, poiché i titoli vengono letteralmente eseguiti in streaming.

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