Chi utilizza Google Maps saprà probabilmente che l’app di navigazione contiene la modalità Satellite, il cui nome non si addice perfettamente a quanto in realtà offre: infatti molte delle foto visualizzabili sono scattate da aerei in alta quota e non da satelliti. Veniamo adesso a sapere che il nome della modalità avrebbe pertanto dovuto essere diverso.
In una serie di tweet pubblicati lo scorso fine settimana, il co-creatore di Maps Bret Taylor ha spiegato come il team avesse optato per la denominazione Satellite piuttosto che per quella pensata inizialmente: Bird Mode.
Here’s a silly Google Maps origin story about how “Satellite” was almost named “Bird Mode” pic.twitter.com/wj7CRJUEyx
— Bret Taylor (@btaylor) February 23, 2019
Taylor pensava che il dettaglio fosse irrilevante per l’esperienza finale dell’utente e, dato che “aerial photography” era una una dicitura troppo lunga da usare nell’interfaccia di Maps, ha creduto che fosse meglio limitarsi a “Satellite”.
La nomenclatura divenne tuttavia oggetto di discussione all’interno del team, dal momento che molti dipendenti avrebbero preferito chiamarla in modo diverso. Furono suggeriti nomi come “Airplane view” (“vista aeroplano”) e “Superman”, fin quando il co-fondatore di Google Sergey Brin non prese parola durante una riunione per dare il suo verdetto. “Chiamiamola Bird Mode”, disse in tale occasione. Il team di Google Maps non fu per nulla convinto di tale scelta e alla fine decise di scartare la proposta di Brin, che ovviamente non si oppose.
It turns out, when you write the code, you have a fair amount of power. ?
We pocket vetoed the decision and launched with “Satellite.” And literally no exec noticed or remembered our review.
And we have been deceiving people with our not-really-satellite imagery ever since.
— Bret Taylor (@btaylor) February 23, 2019
È oltremodo possibile che, qualora fosse stato mantenuto il nome originale, dalle nostre parti la modalità si sarebbe chiamata Modalità uccello, una denominazione tutt’altro che aggraziata. Intanto il colosso della ricerca ha dato modo di sperimentare ad alcuni tester la modalità AR dell’applicazione, che consente di visualizzare delle grandi frecce virtuali sul mondo reale guardando attraverso lo schermo del proprio dispositivo.