Google, terza multa UE per AdSense in arrivo

Secondo Reuters, la Commissione Europea - dopo le indagini del caso - è ora pronta a riscuotere la multa per l'utilizzo non corretto di Google AdSense
Secondo Reuters, la Commissione Europea - dopo le indagini del caso - è ora pronta a riscuotere la multa per l'utilizzo non corretto di Google AdSense

Giusto un paio di mesi fa avevamo scritto che Google rischiava di ricevere la terza multa da parte dell’Unione Europea per via di un utilizzo non corretto della piattaforma pubblicitaria Google AdSense. Stando a quanto riporta Reuters, sembra che la Commissione Europea – dopo le indagini del caso – sia ora pronta a riscuotere quella multa.

Qualora venisse comminata, questa sarebbe la terza multa ricevuta dal colosso di Mountain View da parte dell’UE nel giro di soli due anni, e, secondo diverse fonti, dovrebbe essere inferiore rispetto alle precedenti due. Ricordiamo che lo scorso luglio Google ha dovuto pagare quasi 5 miliardi di dollari all’antitrust UE per aver violato le leggi sulla concorrenza e aver abusato della posizione dominante sul mercato attraverso Android.

A far “arrabbiare” nuovamente la Commissione Europea questa volta è Google AdSense, che secondo le indagini UE deterrebbe oltre l’80% delle attività di pubblicità online nel Vecchio Continente. Secondo la Commissione, guidata da Margrethe Vestager, bigG avrebbe obbligato società di terze parti di utilizzare il suo box di ricerca nei loro siti web per oltre 10 anni.

Nel 2016 Google avrebbe inoltre obbligato i suoi partner (come retailer, società di telecomunicazioni e giornali) ad un tipo di accordo esclusivo, il che escludeva quindi la possibilità a questi ultimi di rivolgersi alla concorrenza. Il risultato è che la presenza di banner diversi da quelli di Google AdSense era praticamente ostacolata.

Al momento non è chiaro quale potrebbe essere l’entità della multa. Diversi addetti ai lavori parlano di 13 miliardi di dollari, pari al 10% dell’ultimo fatturato mondiale di Google. Tuttavia è molto probabile che la sanzione avrà cifre molto diverse, anche inferiore a quelle delle altre due (2,4 e 4,3 miliardi di euro)

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