Google triplica i ricavi: è record di fatturato

La pandemia è "salutare" per Google che grazie ai digital ads polverizza ogni record di fatturato. Bene anche YouTube.
La pandemia è "salutare" per Google che grazie ai digital ads polverizza ogni record di fatturato. Bene anche YouTube.

Google ha pubblicato oggi il resoconto finanziario dell’azienda per l’ultimo quarto fiscale, svelando dei ricavi davvero impressionanti. Il colosso di Mountain View ha dichiarato ricavi per 55,3 miliardi di dollari, facendo registrare un ottimo +34% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il reddito operativo è stato invece di 16,4 miliardi di dollari (+106,1%), con un margine di operatività pari al 30%.

Google e YouTube volano

Grande merito va sicuramente al boom della pubblicità digitale, la cui raccolta ha portato un importante balzo fino a 44,68 miliardi in termini di ricavi, dai 33,76 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. La pandemia ha spinto molte più persone a rivolgersi ai motori di ricerca di Google e YouTube, per fare acquisti da casa o godersi qualche filmato. Questi “movimenti” hanno quindi convinto le aziende a spostare la spesa pubblicitaria dalla stampa, dalla televisione e dalle promozioni nei negozi e Internet, direttamente sul Tubo.

“I ricavi totali di 55,3 miliardi di dollari nel primo trimestre riflettono un’elevata attività dei consumatori online e una crescita generalizzata dei ricavi degli inserzionisti”, ha commentato Ruth Porat, chief financial officer di Alphabet. “Siamo molto soddisfatti anche dello slancio in corso in Google Cloud, che ha registrato un incremento del 45,7% dei ricavi, in linea con le attese”. Ottimi risultati anche per YouTube, che numeri alla mano ha totalizzato 6,01 miliardi di dollari, con un incremento del 49% rispetto al 2019.

Secondo i dati di una ricerca interna all’azienda, il sito di condivisione e streaming video numero uno al mondo, oggi viene usato dall’81% degli americani adulti, contro il 73% del passato. Alphabet, la casa madre di Google, ha anche annunciato un buyback azionario da 50 miliardi di dollari, e confermato che non venderà più inserzioni pubblicitarie ai propri clienti dopo aver tracciato il comportamento degli utenti sui siti. Si tratta di una vera e propria svolta per l’industria dell’adv online, che secondo gli addetti ai lavori va verso quella rivoluzione auspicata da più parti ormai da anni.

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