I social network sempre più nel mirino dei cybercriminali

social network sempre più sotto i riflettori e sempre più usati dagli utenti ma, proprio per questo, sempre più sotto l’attenzione dei criminali informatici.

Ad affermarlo è ancora una volta Sophos, che, nel suo rapporto “Social Security”, snocciola le cifre degli attacchi di spam e altri pericoli che vedono sempre più spesso coinvolti gli utenti di siti come Facebook e di altri portali a carattere social come Twitter.

L’allarme di Sophos raggiunge quindi il livello arancione e precisa come la quantità di spam e attacchi di hacking rivolti agli utenti di questi siti abbia fatto registrare un aumento di ben il 70%.

Secondo Sophos, ad affermare di aver ricevuto messaggi di spam tramite il proprio account su un social network è il 57% degli utenti, con un netto aumento rispetto a quanti dichiaravano di aver subito le stesse violazioni nel 2008. In aumento del 70% anche la percentuale di coloro che hanno ricevuto del software “pericoloso” per la propria sicurezza e per l’integrità del proprio sistema.

Ma ad essere attaccati non sono stati soltanto gli utenti comuni, perché anche account famosi appartenenti a Britney Spears e a Barack Obama sono finiti nel mirino dei criminali informatici, così come gli stessi social network e i server su cui sono ubicati, che hanno visto delle ripetute intrusioni atte a mettere “down” i servizi.

Secondo alcuni esperti, diffondere un virus o altro tramite queste reti è decisamente più efficiente che farlo tramite i soliti strumenti “tradizionali” quali email o siti fasulli. L’enorme volume di traffico generato da questi portali è infatti in grado di convogliare qualsiasi attacco con una capacità di diffusione straordinariamente efficace al punto da far ipotizzare come il trend possa aumentare anche in futuro.

“social network” fa sempre meno rima con “sicurezza” quindi? Pare di sì e soprattutto, ciò che più preoccupa gli utenti, è che la tendenza è in costante aumento, per cui serviranno risposte serie ed efficaci da parte di chi gestisce questi servizi per poter garantire un minimo di sicurezza anche agli utenti meno esperti e quindi più facili prede potenziali.

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