Anche il P2P nel mirino del recente obbligo di rettifica?

Negli ultimi tempi si parla spesso di libertà di espressione su Internet e delle norme che in Italia e in altri Stati Europei si cerca di introdurre per regolare commenti, testi e opinioni. Il controllo della rete sembra essere una priorità per il Parlamento, che ha posto la fiducia sul decreto sulle intercettazioni.

Il testo della legge introduce anche una norma ritenuta da molti pericolosa per la libertà di azione su Internet, che disciplina l’obbligo di rettifica anche per i siti Internet. In pratica i responsabili di un sito Internet hanno l’obbligo di effettuare correzioni a testi pubblicati, come accade per le testate cartacee, entro 48 ore dalla segnalazione, con le stesse metodologie di pubblicazione adottate per il testo originale.

Il provvedimento si estenderebbe anche ai i comuni blog, forum e siti Internet non registrati come testate giornalistiche e prevede multe salate per chi non effettua le correzioni entro due giorni.

Viene il dubbio, a questo punto, che tale legge non interessi anche il P2P. Spesso infatti, file torrent, link Rapidshare e Megaupload, link ed2k, veicolano facilmente attraverso i suddetti “canali di informazione”, spesso (o forse mai) regolarmente registrati. Tali canali pongono la loro forza sul fatto che i link pubblicati fanno riferimento a file che non si trovano fisicamente sui loro server, ma sulle reti P2P appunto, e per questa ragione non sarebbero responsabili della diffusione del materiale, il più delle volte illegale.

Con l’obbligo di rettifica chiunque può mandare una segnalazione ai responsabili di siti Internet che diffondono questo tipo di link e il proprietario non potrà fare altro che accogliere la richiesta e provvedere a rimuoverli onde evitare le possibili sanzioni.

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