Il Sistema Canon RF spiegato: i benefici di un tiraggio corto

DC.Watch ha pubblicato una presentazione svolta dai tecnici Canon in cui vengono messi in luce i vantaggi ottici portati dall’utilizzo di una flangia larga ed un tiraggio corto.

Nikon Canon hanno presentato i loro prodotti sottolineando la loro ricerca nel campo della qualità d’immagine e dell’apertura. In effetti basta pensare al 28-70 f/2 Canon RF o al Nikon Z  58mm f/0.95 per rendersi conto che l’assenza di uno specchio può semplificare abbastanza la vita dei progettisti di ottiche, aprendo nuovi orizzonti creativi.

 

Più luce?

Per “apertura” in questo caso non si deve intendere quella relativa al rapporto focale delle lenti, bensì quella della baionetta. La ricerca ha infatti rivelato che avvicinare l’ottica al piano focale, eliminando dunque lo spessore dato dallo specchio, permette – anche a parità di diametro della flangia, che nel sistema RF rimane di 54mm – di avere una finestra più ampia tra ottica e sensore.

Nelle slide, per semplificare, si prende come esempio un sistema costituito da tre lenti. A sinistra dello schema troviamo il soggetto, sulla destra troviamo invece il piano del sensore. Nella prima immagine non si tiene conto della presenza di una baionetta, non ci sono dunque lenti correttive perché non ci sono limiti al flusso ottico.

Supponiamo adesso di inserire gli elementi fisici presenti in un attacco reflex: una baionetta con un diametro interno ridotto. La riduzione della “finestra di ingresso” comporterebbe l’inserimento di una ulteriore lente al fine di permettere all’immagine di raggiungere i bordi del sensore. Questa correzione causa un’aberrazione che per essere compensata richiede l’allontanamento della lente frontale dal sistema ottico. Si entra così in un circolo vizioso in cui le ottiche diventano sempre più grandi e pesanti.

L’esempio successivo considera invece la presenza di una flangia più ampia: per avere una correzione ottica ottimale basta avvicinare al piano focale l’ultima lente del sistema senza dover aggiungere ulteriori elementi ottici.

Di seguito viene riportato l’esempio pratico con lo schema ottico del 35mm: da una parte abbiamo il Canon EF 35mm f/2 IS USM, dall’altra la versione RF f/1.8.

Si noti come la lente posteriore della versione RF sia molto più ampia, permettendo così alla luce di raggiungere le zone periferiche del sensore senza che avvengano delle compressioni. Altra cosa da notare è come sia possibile ridurre la lunghezza dell’ottica spostando alcuni elementi frontali nella parte posteriore.

Un altro esempio potrebbe essere portato con la differenza notevole nelle misure tra il 24-105 EF e la controparte RF: ci viene in aiuto una vecchia immagine di Nokishita.

Dunque le mirrorless non sono solo una “moda del momento” ma un ulteriore passo avanti della tecnologia che ci porterà probabilmente a correggere con più facilità la maggior parte delle aberrazioni e delle distorsioni, permettendo ai produttori di progettare ottiche con aperture velocissime ed elevati livelli di dettaglio fino ai bordi.

D’altro canto credo che, per quanto questi argomenti siano interessanti, la ricerca di una sempre maggiore qualità ottica ed il progresso tecnologico non debbano essere un fattore troppo determinante: la fotografia non è fatta solo di fotocamere ed obiettivi.

 

Fonte | DC.Watch

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