Instagram dirà a Facebook la nostra posizione?

Nuove impostazioni sulla privacy che potrebbero consentire a Instagram di condividere con Facebook i dati sulla posizione degli utenti.
Nuove impostazioni sulla privacy che potrebbero consentire a Instagram di condividere con Facebook i dati sulla posizione degli utenti.

Dopo l’uscita di scena dei due fondatori di Instagram già si parla di condivisioni di dati tra il social delle immagini e Facebook. Un’integrazione che prossimamente potrebbe portare alla condivisione dei dati tra le due piattaforme, in particolare quelli legati alla posizione degli utenti.

È in fase di progettazione una nuova impostazione della privacy nell’app di Instagram che fornirà la possibilità di condividere i dati con un account collegato di Facebook e Messenger. Chiaramente questi dati non faranno altro che arricchire la cronologia delle posizioni GPS proprio su Facebook.

Tutto questo significa che probabilmente in futuro le proprie coordinate GPS collezionate da Instagram, anche quando non si usa l’app, andrebbero ad aiutare Facebook nel targettizzare in maniera ancora più precisa gli utenti per le pubblicità o contenuti raccomandati. I dati apparirebbero nel registro delle attività di Facebook, con tanto di mappa dei luoghi in cui l’utente è stato.

Non abbiamo ancora introdotto questo aggiornamento. Come sapete lavoriamo spesso su idee che potrebbero evolvere oppure non essere mai rilasciate. Attualmente Instagram non conserva la cronologia della posizione, informeremo il pubblico riguardo qualsiasi cambiamento in futuro“, ha dichiarato un portavoce di Facebook a TechCrunch.

La funzione della condivisione della posizione tra le due app, a quanto pare, dovrebbe essere attivabile solo in maniera volontaria dagli utenti, almeno quando sarà introdotta. Proprio recentemente si è parlato della futura versione di Amici nelle vicinanze con tanto di mappa, una funzione che sarà presto rinnovata.

Insomma con l’arrivo a capo di Instagram dell’ex vicepresidente di Facebook e amico di Mark Zuckerberg, Adam Mosseri, le cose potrebbero davvero cambiare. Una mossa che potrebbe scontrarsi sia con quegli utenti che non gradiscono essere rintracciati ma anche con il volere dell’Unione europea, che solo l’anno scorso comminò a Facebook una multa di 110 milioni di euro per aver mentito sul collegamento degli account tra Facebook e WhatsApp.

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