Intel lancia l'allarme forniture: pochi suoi chip fino a settembre

Per Intel, inoltre, la carenza globale di chip continuerà almeno fino al 2023. Stime al ribasso erano state segnalate anche da IBM a fine maggio.
Per Intel, inoltre, la carenza globale di chip continuerà almeno fino al 2023. Stime al ribasso erano state segnalate anche da IBM a fine maggio.

Anche Intel, ha annunciato che stiamo per entrare in un periodo in cui la fornitura dei suoi processori sta per diminuire, confermando il trend generale, come prima di lei hanno fatto altre aziende del settore, a cominciare da IBM, sul fatto che la carenza globale di semiconduttori potrebbe continuare fino al 2023. Secondo il CFO del gruppo, George Davis, infatti, “ci saranno problemi di approvvigionamento molto forti nel terzo trimestre dell’anno”, quindi da qui a settembre. Inoltre, parlando a un incontro con gli investitori, ha anche aggiunto che la carenza globale di chip continuerà probabilmente ancora per un paio di anni.

Intel, priorità ai processori per data center

Secondo i piani di sviluppo, Intel starebbe cercando di ottimizzare le risorse a disposizione per coprire quanto più possibile le richieste senza scontentare nessuno o quasi, dando quindi la priorità alla produzione di processori pesanti per l’utilizzo in data center e da parte di grossi clienti sia pubblici che privati, un settore che le consente profitti ingenti, senza però trascurare alcuni progetti destinati a una fascia di utenza più “commerciale”.

In tal senso continuano per esempio i preparativi per il lancio delle nuove Alder Lake-P, CPU mobile destinate ai notebook che utilizzano un’architettura che combina core ad alte prestazioni con core Atom più piccoli per una migliore efficienza. Senza dimenticare i due nuovi chip Tiger Lake serie U di undicesima generazione, tra cui un nuovo modello Core i7, presentati lo scorso maggio in occasione del Computex 2021.

La crisi dei chip, come vi abbiamo riportato nei giorni scorsi, ha colpito in modo importante tutta la filiera produttiva tecnologica. Ma gli effetti più evidenti per i consumatori sono emersi con le schede grafiche di ultima generazione, davvero introvabili in alcuni periodi, e con le nuove console che restano con una disponibilità molto scarsa: Xbox Series X e PlayStation 5.

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