Intelligenza artificiale: il chatbot di Google

Un client di messaggistica in grado di interpretare le richieste degli utenti fornendo risposte e informazioni con l'impiego dell'intelligenza artificiale.
Un client di messaggistica in grado di interpretare le richieste degli utenti fornendo risposte e informazioni con l'impiego dell'intelligenza artificiale.

Con il lancio di Hangouts, l’obiettivo dichiarato da Google è stato quello di fornire agli utenti un servizio per la gestione di tutte le comunicazioni: dalle chat a SMS e MMS, fino a telefonate e videochiamate. Le cose non sono andate (finora) come auspicato dal gruppo di Mountain View, tanto che la scorsa settimana si è tornati a parlare della possibilità di veder scomparire dall’applicazione il supporto ai messaggi tradizionali.

Oggi spunta in Rete il riferimento ad un altro progetto di bigG legato a questo ambito, più precisamente ad un client che permetterà sia di comunicare con le altre persone che di interagire con un sistema di intelligenza artificiale per ottenere risposte e informazioni di ogni tipo, con un linguaggio del tutto naturale. Lo si potrebbe paragonare ad una sorta di alternativa a Facebook M, l’assistente personale introdotto l’estate scorsa in Messenger dal social network. In questo caso, il funzionamento si baserebbe esclusivamente sull’IA, non coinvolgendo operatori in carne ed ossa per la gestione dei quesiti più complessi.

Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, l’azienda californiana sarebbe al lavoro sull’iniziativa da ormai oltre un anno. Non è invece dato a sapere quando avverrà il debutto, se come esclusiva Android o anche per iOS. Occhi puntati sull’evento I/O 2016 in scena nella prossima primavera, che potrebbe ospitare la presentazione ufficiale: i rumor fanno riferimento ad un’API messa a disposizione degli sviluppatori per integrare il sistema all’interno delle applicazioni di terze parti. Con tutta probabilità il rollout sarà graduale, coinvolgendo inizialmente un numero ristretto di utenti durante la fase di test.

Dai primi dettagli sembra dunque trattarsi di una tecnologia simile a quella offerta dall’assistente Google Now, ma integrata in un’applicazione stand-alone che potrebbe essere definita come un chatbot. Quasi certamente si sarà possibile sfruttare l’immediatezza offerta dai comandi vocali, sollevando così l’utente dall’obbligo di digitare le domande su tastiera o touchscreen.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti