iOS 6 traccia gli utenti e nasconde l'opt-out

A partire da iOS 6, Apple ha nuovamente iniziato a tracciare gli utenti ad utilità ed interesse propri e degli inserzionisti: l'opt-out è possibile-
A partire da iOS 6, Apple ha nuovamente iniziato a tracciare gli utenti ad utilità ed interesse propri e degli inserzionisti: l'opt-out è possibile-

Una funzione fino ad oggi ignota di iOS 6 è un particolare meccanismo di tracciamento che consente ad Apple ed agli inserzionisti di avere preziose informazioni circa le attività degli utenti. Quel che l’utente non sa, infatti, è che il vecchio e deprecato UDID è stato presto sostituito da una nuova tecnica del tutto similare per la quale v’è però possibilità di opt-out. E quel che rende particolarmente ostica tale opzione, è il fatto che Apple l’abbia ad ogni effetto nascosta tra le voci del menu, rendendone così difficile l’identificazione.

A porre in evidenza il problema è Business Insider, sulle cui pagine si è data voce all’allarme firmato Jim Edwards: il nuovo meccanismo di tracciamento può essere denominato IFA o IDFA (“identifier for advertisers”). L’eliminazione dell’UDID, visto come sistema eccessivamente preciso ed indiscreto di tracciamento degli utenti, aveva creato una sorta di incubo per l’advertising su iOS: gli inserzionisti non erano più in grado di tracciare utenti e performance delle campagne, così come Apple vedeva le proprie entrate nel comparto a rischio in virtù dell’insoddisfazione degli investitori. L’idea è stata pertanto quella di ideare un nuovo sistema di tracciamento, edulcorato rispetto al passato, con cui ripristinare le vecchie abitudini e le vecchie opportunità.

Il tracciamento è così silentemente tornato sui device Apple a partire da iOS 6. Tra le voci del menu si è inserita anche una salvifica possibilità di opt-out, qualcosa che riconsegna il potere ultimo di decisione nelle mani degli utenti (una sorta di manleva di responsabilità: se l’utente non chiede di non essere tracciato, Apple mantiene per sé il diritto di sfruttare l’identificativo per le finalità specifiche in termini di tracciamento). Il tutto, però, è stato realizzato in modo periglioso, rendendo particolarmente ostica l’identificazione della funzione e pertanto del tutto inefficace agli atti l’opzione di opt-out.

I problemi sono di vario livello:

  1. L’utenza non è stata estesamente informata circa la novità, il che lascia erroneamente supporre una linea di continuità con il vecchio abbattimento dell’UDID
  2. L’opt-out è stato inserito tra le impostazioni non all’interno del menu “Privacy”, come logica vorrebbe, sviando dunque l’attenzione dell’utente dal problema;
  3. L’opt-out è stato formulato con ambiguità, rendendo non immediatamente concepibile la possibilità disponibile.

Per evitare il tracciamento delle proprie attività da parte dei server Apple e da parte degli inserzionisti interessati a fornire pubblicità ottimizzata, l’utente deve compiere le azioni descritte nell’apposita guida passo a passo per iOS 6 (proposta su iPad, ma identica anche su iPhone):

  • Entrare nel menu “Impostazioni”
  • Entrare nel menu “Info”
  • Entrare nel menu “Promozione”
  • Attivare la voce “Limita Ad Tracking”

Non si chiede di “disattivare” l’Ad Tracking, ma bensì di “attivare” la funzione “Limita Ad Tracking”: quest’ultimo balzello è la conseguenza di una limitazione disattivata di default, rendendo così ogni utente iOS 6 tracciabile per opzione standard dal momento stesso in cui acquista un iPhone 5 o aggiorna un device precedente.

Gli inserzionisti non entreranno in possesso di informazioni personali sull’utente, ma avranno a disposizione un riferimento in grado di identificare il dispositivo e di conseguenza le abitudini ed i gusti del suo utilizzatore. I dati raccolti saranno utili al fine di migliorare la proposta delle inserzioni e le relative conversioni (ossia il tasso di monetizzazione relativo).

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