Kindle chiama a sé giornali e riviste

Amazon propone un nuovo accordo agli editori: il 70% degli introiti in cambio di giornali e riviste da portare sul Kindle Store
Amazon propone un nuovo accordo agli editori: il 70% degli introiti in cambio di giornali e riviste da portare sul Kindle Store

Amazon ha annunciato un forte cambio di direzione nel modo in cui intende promuovere il proprio Kindle non solo come lettore per libri digitali, ma anche come veicolo d’accesso al mondo dell’informazione. D’ora in poi, infatti, giornali e riviste saranno favoriti nel loro approccio a Kindle grazie ad una fetta più ampia sui proventi: qualcosa di determinante, insomma, per riuscire a cucire un vero rapporto con il mondo dell’editoria e per rendere davvero Kindle un riferimento internazionale.

I libri non bastano. Se Kindle vuole imporsi deve poter proporre lettura a 360 gradi, partendo in primis dai quotidiani e dai magazine. Prima d’oggi, però, il richiamo era a quanto pare poco appetibile: secondo quanto trapelato, circa il 30% della fetta andava agli editori mentre il 70% rimaneva in Amazon (cifre non ufficiali). Il nuovo annuncio ribalta sostanzialmente la situazione: agli editori rimane il 70% dell’introito, ad Amazon va il 30%. Su queste basi l’accordo potrebbe essere trovato ed ora Kindle potrebbe diventare una nuova piattaforma interessante per pubblicare giornali e riviste che ambiscano alla dimensione digitale della distribuzione.

Amazon chiede però agli editori un impegno preciso in cambio del maggiorato introito: i contenuti debbono poter essere leggibili dagli utenti Kindle su tutti i device della serie (ivi comprese le App per Android, iPad ed altre) ed in tutti i paesi nei quali l’editore abbia i diritti di distribuzione. Al contempo, Amazon offre in beta il nuovo Kindle Publishing for Periodicals per facilitare gli editori nel loro processo di approdo al Kindle Store.

La nuova offerta avrà luogo a partire dal 1 dicembre prossimo: così facendo Amazon va a parificare l’offerta che Apple ha proposto agli editori, il che rende evidente quanto la concorrenza possa far bene al mercato: si uscirà da questa rivoluzione con costi ridotti per gli utenti, nuove opportunità per aziende prima escluse dal mercato e con offerte sempre più appetibili anche per gli editori che hanno accettato il cambiamento come capitolo necessario ed inevitabile del percorso di maturazione digitale del settore.

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