La privacy nel Web 2.0

Il mese scorso su GigaOm è stata pubblicata una bella proposta di manifesto della privacy per il web 2.0. Quattro sono i punti fondamentali che ne dettano i principi base:

  • il diritto a conoscere quali informazioni sensibili vengono raccolte;
  • il diritto a sapere come verranno utilizzate quelle informazioni;
  • il diritto ad essere pienamente titolare dei propri dati sensibili;
  • il diritto alla conservazione sicura dei dati sensibili.

La gestione della privacy è un problema che nel web non è ancora regolamentato e ci troviamo quindi di fronte ad esempi totalmente opposti.
La politica della gestione della privacy di Plaxo, come osserva Om Malik, è una delle migliori oggi: si basa su principi schietti e ben delineati (e la differenza si vede anche nell’utilizzo del social network).

Dall’altra parte troviamo uno dei più grandi colossi della rete, Google, che sembra non si ponga il problema, pur detenendo la storia del nostro traffico on-line.
Come notava anche Tambu, i contatti di Gmail vengono gestiti in maniera particolarmente “aperta” non permettendoci di avere pieno controllo su di essi. E di conseguenza sulle informazioni condivise con gli altri strumenti che utilizziamo con lo stesso account. Se volessimo essere più sicuri potremmo provare a seguire queste dieci regole ma forse anche così non saremmo in una botte di ferro.

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