La terza beta di Chrome

Google ha rilasciato la terza beta del suo browser Chrome, versione 0.3.154.9. L'aggiornamento non porta con sé nuove funzionalità particolarmente significative ma si concentra sulla correzione di alcuni bug, sulla performance e sulla sicurezza
Google ha rilasciato la terza beta del suo browser Chrome, versione 0.3.154.9. L'aggiornamento non porta con sé nuove funzionalità particolarmente significative ma si concentra sulla correzione di alcuni bug, sulla performance e sulla sicurezza

Il browser di Google continua a crescere, nonostante, dopo l’eccitamento iniziale, la percentuale di penetrazione di Chrome si attesti nell’ultimo periodo ad un valore inferiore allo 0.70% (fonte: Marketshare). A Mountain View hanno infatti rilasciato il terzo aggiornamento del programma, ovvero la versione 0.3.154.9, senza che tuttavia Chrome perda ancora il suo stato di beta. Nessuna nuova funzionalità particolarmente significativa, ma la correzione di alcuni bug, la risoluzioni di alcuni noti problemi di sicurezza e un ritocco alle performance del programma.

In merito alla sicurezza, la versione 0.3.154.9 corregge una problematica relativa alla visualizzazione delle finestre pop-up: se un sito presentava all’utente un link attraverso il quale aprire una finestra pop-up, la barra degli indirizzi della finestra poteva essere manipolata per mostrare un indirizzo differente dall’effettiva origine del contenuto. La falla poteva essere così utilizzata per ingannare i cybernauti sulla reale origine di un sito Web, allo scopo di indurli a divulgare informazioni sensibili.

Corrette inoltre alcune imperfezioni del programma, tra cui l’impossibilità di utilizzare il touchpad nei computer portatili per scrollare i contenuti all’interno del browser e migliorata la performance e la stabilità in congiunzione con alcuni plug-in, quali Flash, Silverlight, QuickTime e Windows Media, i quali spesso portavano inutilmente l’utilizzo della CPU vicino al 100%. A partire da quest’ultima versione, Chrome smette inoltre di memorizzare nella cronologia i dati relativi ai siti sicuri, ovvero quanti iniziano con il prefisso “https:”, mantenendo solamente un loro riferimento.

L’aggiornamento sarà distribuito nei prossimi giorni a tutti gli utenti mediante la funzione di aggiornamento automatico.

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