Lavoro e titoli di studio, un binomio esplosivo

Interessante analisi apparsa ultimamente sul portale de “Il Resto del Carlino“, noto quotidiano nazionale.

Su di esso è apparso un articolo, nel quale si trattava un argomento molto interessante e attuale, ovvero il rapporto tra titoli di studio ed il corrispettivo lavoro.

L’articolo si basa su di un’analisi concentrata sul Comune di Ferrara e precisamente prendendo in considerazione un campione di 1.600 famiglie. Risultato? Quattro lavoratori su dieci hanno, come minimo, il diploma.

Il discorso, inevitabilmente, si sposta sui laureati. Il 26,1 % di essi lavora, ma quasi mai con compiti totalmente attinenti al proprio percorso di studio.

Maggior soddisfazione, in questo senso, viene naturalmente da medici e architetti, mentre la frustrazione – sembra un paradosso, ma è così – è di casa per gli psicologi.

Sviscerando il gruppo di assunti/laureati, si scopre che la gran parte di loro, in passato, ha studiato medicina; costoro sono poi seguiti da ex studenti in ambiti letterari, economici e giuridici.

Ma finora ci siamo occupati solo del fattore “occupazione”. Il suo contrario, per natura, prende il nome di “disoccupazione“, fenomeno che affligge una buona parte della nostra popolazione.

Dall’analisi, che ricordiamo prende in considerazione la sola città di Ferrara, si evince come i disoccupati compresi tra i 30 ed i 64 anni non sono andati oltre la licenza media, mentre, al di sotto di questa fascia, ben il 39% dei laureati è disocuppato.

Questa è la situazione di Ferrara. E il resto d’Italia? E’ una domanda la cui risposta la conoscete voi lettori, che il mondo del lavoro lo vivete dall’interno o state cercando di entrarvi insistentemente. A voi la parola.

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