L'esodo dei dipendenti Google

Dei 300 dipendenti assunti tra il 1998 e il 2002 a Google ne sono rimasti davvero pochi.

In una azienda normale si potrebbe pensare al disastro imminente, ma stiamo parlando di Google e la cosa è normale.

Perché in una azienda come Google dove i dipendenti vengono coccolati tutto il giorno con impianti sportivi, una segreteria, dove è possibile prenotare viaggi, cinema o altro e buffet sempre ben forniti dai 12 ristoranti del campus?

I motivi sono molteplici, c’è chi lascia per incassare i titoli avuti qualche anno fa al titolo nominale di 1 dollaro e che ora (grazie alla straordinaria ascesa in borsa) valgono 500 dollari, chi vuole lanciarsi sul mercato aprendo una sua azienda, chi ormai non ha più necessità di lavorare per vivere oppure manager di 35 anni che si vedono minacciati dai nuovi geni ventenni.

In un primo momento i fondatori di BigG hanno cercato di arginare il problema, per il semplice fatto che ogni dipendente da rimpiazzare vuol dire intraprendere un percorso di qualche mese di istruzione per le nuove leve, ma risulta difficile trattenere dei dipendenti già ricchi con aumenti di stipendio.

C’è un lato positivo di tutto questo? Certo. La società di Mountain View rinfresca il suo organico e parte dei vecchi dipendenti creano nuove società che ruotano inevitabilmente intorno a BigG… e per noi?

Google assume ogni mese 500 nuovi dipendenti e dal 2003 ogni anno raddoppia gli elementi del suo organico.

Se avete quindi intraprendenza e idee innovative sapete a che porta andare a bussare.

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