L'UE pronta a porre dei limiti all'uso indiscriminato dell'IA

Trapelata la bozza di legge per regolamentare l'uso della IA che la Commissione presenterà il 21 aprile: previsti limiti per evitare abusi.
L'UE pronta a porre dei limiti all'uso indiscriminato dell'IA
Trapelata la bozza di legge per regolamentare l'uso della IA che la Commissione presenterà il 21 aprile: previsti limiti per evitare abusi.

L’Unione Europea vuole porre dei limiti all’uso dell’intelligenza artificiale nel Vecchio Continente. E’ quanto emerge dalla bozza della nuova proposta di legge che la Commissione europea presenterà la prossima settimana, trapelata nelle scorse ore. Il regolamento sulla IA mira a vietare i sistemi ad alto rischio per la sorveglianza di massa, salvo alcune eccezioni correlate alla tecnologia del riconoscimento facciale per la lotta contro il terrorismo e la tutela della sicurezza pubblica.

L’obiettivo è quello di fissare delle regole che favoriscano in futuro uno sviluppo rispettoso dei diritti fondamentali dei cittadini europei, e che siano orientate agli interessi collettivi. Quindi “sì” all’intelligenza artificiale, ma con qualche limite che ne frenino eventuali abusi, come il suo utilizzo per la sorveglianza di massa o per manipolare i comportamenti, le decisioni e le opinioni delle persone a loro danno.

Sanzioni per chi sfrutta l’IA violando le regole

Il regolamento sulla IA che la Commissione europea presenterà la prossima settimana, prevede delle grosse sanzioni per le aziende che violeranno i divieti e utilizzeranno la tecnologia per fini contrari a quelli previsti dalle nuova legge. Da questo punto di vista si parla di sanzioni pari fino al quattro per cento del loro fatturato mondiale e multe fino a venti milioni di euro.

Particolare attenzione verrà rivolta nei confronti di alcune applicazioni di AI, quali quelli commerciali di sistemi di sorveglianza di massa e sistemi di punteggio sociale. Quest’ultimo, in particolare, è particolarmente inviso a quelli che vengono definiti “i valori europei sui diritti individuali di un cittadino”: il sistema, adottato già dal governo cinese al fine di sviluppare un sistema nazionale per classificare la reputazione dei propri cittadini per assegnare, a ciascuno di loro, un punteggio rappresentante il suo “credito sociale”, sulla base di informazioni possedute dal governo, riguardanti la condizione economica e sociale, viene giustamente visto come qualcosa di troppo invasivo e configurabile come un sistema di sorveglianza di massa.

Contestualmente verranno quindi vietati anche i sistemi di AI progettati per “manipolare il comportamento umano, le decisioni o le opinioni, per un fine dannoso”, e i sistemi che utilizzano i dati personali per generare previsioni sfruttando e amplificando le vulnerabilità di persone o gruppi sociali. Qualche eccezione sarà prevista per la sorveglianza a scopo di pubblica sicurezza.

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