Mac Mini: il salotto può attendere

Alla prova dei fatti, l'idea di usare il piccolo di casa Apple come un Media Center si rivela al momento irrealizzabile. Ma non per i tanti smanettoni che continuano a proporre soluzioni e hack di ogni tipo. I primi test sulle performance.
Alla prova dei fatti, l'idea di usare il piccolo di casa Apple come un Media Center si rivela al momento irrealizzabile. Ma non per i tanti smanettoni che continuano a proporre soluzioni e hack di ogni tipo. I primi test sulle performance.

Bello. Piccolo. Un gioiellino. Perché non lo mettiamo in salotto? Da quando Steve Jobs ha presentato al mondo il Mac Mini è partita una specie di gara: vince chi immagina l’utilizzo più bizzarro dell’ultimo arrivato di casa Apple. Come segnalavamo in chiusura del Focus dedicato al Mac World, una delle prime ‘visioni’ è stata quella di chi vedeva nel Mac Mini un potenziale hub multimediale per la casa, la risposta di Cupertino ai Media Center PC basati su Windows. Il dubbio lo avevamo espresso già allora: in questa configurazione le possibilità di un utilizzo siffatto sono molto limitate.

Se si esclude il fattore portabilità, Mac Mini non ha nulla di un Media Center PC. Non ha un sintonizzatore TV, non è governabile con un telecomando, non ha le connessioni per collegare un impianto audio Dolby Surround. Non ha nemmeno
un disco velocissimo e capiente (almeno per quell’uso), la scheda grafica non è certo il top. Difetti? Niente affatto. Apple non lo ha fatto per questo, sin dalla presentazione ha posto l’enfasi su altre attrattive e caratteristiche del ‘piccolo’.

Eppure, gli smanettoni di mezzo mondo non sono rimasti a guardare. L’idea del
Mini come Media Center continua a circolare. Più come spunto per esercizi
da geek che altro, a dire il vero. Andando al sodo, un PC ‘da salotto’ dovrebbe
essere l’incarnazione del concetto di plug and play: liberato dall’imballaggio,
devi solo collegarlo alla TV e all’impianto hi-fi, quindi metterti in poltrona.
Le soluzioni ingegnose divulgate su siti e blog come Engadget,
O’Reilly
Network
o Mac HTPC non
sono invece alla portata di tutti. Sono piuttosto il trionfo del fai da te,
la celebrazione dell’arte del sapiente assemblaggio, dove un cavetto, un convertitore
analogico-digitale o una centralina possono fare la differenza. Siamo ancora distanti
anni luce dalla Mac TV o dall’iHome evocati da tanti osservatori.

Ma lo farà un giorno Apple il suo magico box da salotto? Il problema
non è tecnico, forse nemmeno di marketing. Ad una domanda precisa di John
Markoff, Steve Jobs ha risposto (parlando del mercato americano) che il problema
fondamentale è il regime di sostanziale monopolio in cui operano le compagnie
che portano in casa cavo, banda larga e TV. Chi produce hardware o vuole offrire
servizi deve fare i conti con questa situazione. Il paragone immediato che possiamo
fare è con la vicenda del decoder NDS imposto da Sky a tutto danno della
libertà degli utenti e di molte case produttrici.

E comunque, non lo si potrà usare come DVR, ma Mac Mini rimane un computer,
ci si può fare un sacco di altre cose. Dal momento dell’uscita sono spuntati
i primi test sulle performance. Un dato comune a tutte le analisi è la
critica ad Apple per l’assurda dotazione di RAM della configurazione di base.
“È uno scandalo che Apple consideri adeguata una dotazione di 256MB
per i suoi modelli entry-level. Dovrebbero esserne consapevoli, visto che i modelli
che mandano per i test hanno tutti 512MB”, è il commento di BareFeats.
“Le prestazioni del Mac Mini nella sua configurazione di base sono inaccettabili,
anche per una macchina da $499…”, si ribadisce su AnandTech.
Passando anche solo a 512MB, la musica cambia decisamente. Cito ancora dall’approfondita
review di AnandTech: “Le performance del modello G4 a 1,25ghz sono sorprendentemente
buone…”. Questo e altri
test
, mostrano che il lavoro con i programmi e i task di più frequente
utilizzo (Safari, iLife, iWork) non dà problemi di sorta: velocità
nel lancio e nell’esecuzione delle applicazioni sono garantite. Mini soffre un
po’ solo nell’elaborazione di video (il G4 qui si fa sentire) e in operazioni
che mettono a dura prova un hard disk da 2,5″ che con i suoi 4200rpm non
è esattamente un fulmine. In questo caso si può dire che è
il prezzo da pagare per mantenere le dimensioni così ridotte. Complessivamente,
le prestazioni si possono affiancare a quelle dei migliori portatili con la Mela.
E per poco più di 500 Euro non è davvero poco.

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