Mac OSX: il S.O. semantico

Mac OSX: il S.O. semantico

Qualche anno fa, studiando intelligenza artificiale, ho scoperto che il futuro dell’organizzazione dei file all’interno di un hard disk probabilmente avrebbe ridotto al minimo (se non eliminato del tutto) l’utilizzo delle cartelle (almeno a livello interfaccia).

Cerchiamo di capire perché: per ipotesi voglio memorizzare le foto dei miei viaggi, potrei creare una cartella per le foto dei viaggi in Italia e una cartella per l’estero. Questa seconda cartella potrebbe poi contenere, a sua volta, una cartella per le foto dell’Inghilterra, una per la Francia e così via…

Perfetto, ma se un giorno decidessi di ricercare tutte le foto del 2006? Ovviamente non sarebbe un’operazione immediata. Se invece avessi tutte le foto memorizzate in un’unica cartella e debitamente descritte da appositi metadati potrei di volta in volta decidere in base a quale catalogazione esplorarle!

Oggi esistono vari programmi che permettono di archiviare le foto o i brani musicali in questo modo. Però bisogna riconoscere ad Apple il merito di aver introdotto nel mercato consumer un sistema operativo (Mac OSX) e delle applicazioni (iTunes, iPhoto, Mail, Spotlight, …) fortemente basate sul concetto della catalogazione dei documenti e lontane anni luce dall’attuale concorrenza (mi riferisco a Windows XP).

Che ne pensate? Riuscireste a lavorare con un sistema operativo privo di cartelle ma in grado di darvi all’istante il documento che cercate?

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