McCain contro YouTube: "Mi cancella le clip!"

Nulla come le campagne presidenziali americane è teatro di scontri, accuse, complotti, azioni di lobby, censure e sostegno incondizionato. Gli americani hanno un modo anche più estremo del nostro di spettacolarizzare la politica e di farsi vittime di piani orditi alle loro spalle.

Così McCain, il candidato alla presidenza dal partito Repubblicano, sta alzando un gran polverone intorno alla rimozione da parte di YouTube di alcuni suoi video elettorali. Una questione probabilmente pretestuosa ma che comunque mette l’accento sul “potere” di censura di Google. Le politiche 2008 americane infatti sono state le prime che veramente hanno visto internet e YouTube come uno degli aghi della bilancia e in un momento in cui i sondaggi danno John McCain in caduta libera ogni appiglio è buono.

YouTube, secondo gli avvocati di Google, avrebbe rimosso tali clip in osservanza al Digital Millenium Copyright Act, la legge del 1998 nella quale è sancito che qualsiasi sito non è responsabile del materiale postato dagli utenti nè può monitorarlo ma che è altresì obbligato a rimuoverlo qualora il legittimo detentore del copyright lo richiedesse.

Secondo l’ufficio di McCain alcuni dei video rimossi dal suo canale erano perfettamente legali e rientravano nel concetto di fair use. Tuttavia YouTube avrebbe ricevuto degli avvisi di rimozione e non trovandoli nei confini del fair use li ha rimossi.

Gli esempi sono una clip da un notiziario CBS nella quale la presentatrice parla di sessimo e che rientrerebbe nella campagna anti-Obama “rossetto su un maiale” (che fa riferimento ad una frase detta dal rivale che secondo McCain sarebbe un’offesa alla sua vice Sarah Palin). E anche un’altra clip per la quale la Fox (storicamente repubblicana) avrebbe protestato a causa dell’uso di materiale di sua proprietà.

Tuttavia, nonostante una lettera e un richiamo ufficiale, McCain non può fare nulla poichè la policy di YouTube da sempre riserva al servizio il diritto di cancellare dal sito ciò che ritiene opportuno. Ma se McCain avesse ragione? E se Google (che facilmente possiamo immaginare orientata verso il partito democratico) avesse cavalcato la possibilità di cancellargli alcuni filmati?

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