Microsoft: le conversazioni Skype sono al sicuro

In seguito al report di agosto 2019, Microsoft ha comunicato che le registrazioni vocali di Skype e Cortana sono state spostate in strutture più sicure.
In seguito al report di agosto 2019, Microsoft ha comunicato che le registrazioni vocali di Skype e Cortana sono state spostate in strutture più sicure.

In base ad un report pubblicato ad agosto 2019, Microsoft utilizza personale esterno per analizzare parti delle conversazioni Skype e i comandi ricevuti da Cortana. Un ex lavoratore ha dichiarato al Guardian che ciò avveniva senza nessuna misura di sicurezza. L’azienda di Redmond ha comunicato che i dati sono conservati in strutture sicure.

L’ex dipendente di un’azienda esterna (contractor) ha avuto accesso a migliaia di registrazioni effettuate da Microsoft quando l’utente attiva l’assistente personale e utilizza le chiamate vocali di Skype (in particolare quelle tradotte in tempo reale). Ciò è avvenuto tramite una web app per Chrome e il suo computer personale sia in ufficio che presso l’abitazione privata. L’analisi dei dati è stata eseguita senza nessun tipo di protezione. Inoltre Microsoft ha fornito username e password in chiaro via email per consentire l’accesso alle registrazioni.

Microsoft aveva confermato che l’elaborazione dei dati avviene sia in forma automatica che manuale. Lo scopo è migliorare l’accuratezza del riconoscimento vocale e della traduzione in tempo reale. Ciò avviene però in forma anonima, quindi non è possibile risalire all’identità degli utenti. Un portavoce ha dichiarato che gli “snippet” dei dati vocali sono lunghi al massimo 10 secondi. In seguito al report di agosto, Microsoft ha aggiornato l’informativa sulla privacy per chiarire l’uso dei dati personali.

L’azienda di Redmond ha inoltre specificato che avrebbe avviato indagini su eventuali violazioni da parte delle aziende esterne. Tutte le registrazioni sono state successivamente spostate in strutture più sicure situate in un piccolo numero di paesi, tra cui non c’è la Cina.

Simili analisi “umane” sono effettuate anche da Facebook, Amazon, Apple e Google. Apple e Google hanno sospeso i loro programmi, quindi le registrazioni ricevute tramite i rispettivi assistenti personali sono analizzate solo in maniera automatica.

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