Microsoft, quando le patch causano gli exploit

Il rilascio delle patch di Giugno potrebbe aver aperto un periodo di grave pericolo per l'utenza Microsoft che non ha aggiornato i propri sistemi: tramite reverse engeneering sono già stati creati e resi pubblici almeno 6 codici di exploit
Microsoft, quando le patch causano gli exploit
Il rilascio delle patch di Giugno potrebbe aver aperto un periodo di grave pericolo per l'utenza Microsoft che non ha aggiornato i propri sistemi: tramite reverse engeneering sono già stati creati e resi pubblici almeno 6 codici di exploit

La sicurezza per gli utenti Microsoft è diminuita a seguito del rilascio delle ultime patch previste per il ciclo mensile di aggiornamento. La notizia, per quanto paradossale, è ampiamente comprovata dai fatti nonchè dalle esperienze precedenti in merito: la distribuzione di una patch permette il “reverse engineering” da parte di malintenzionati che, risalendo all’origine del problema, sono in grado di sviluppare l’exploit relativo e progettare eventualmente una strategia di attacco che sfocia in worm e malware di vario tipo. La cosa si ripete mensilmente a seguito del rilascio degli aggiornamenti ma l’entità dell’ultimo ciclo ha moltiplicato il problema rendendolo particolarmente pressante.

L’ultimo ciclo di aggiornamento distribuito ha messo a disposizione dell’utenza 12 patch in tutto a risoluzione di oltre 20 vulnerabilità emerse a vario titolo in prodotti delle famiglie Windows ed Office. A distanza di 48 ore sono già 6 gli exploit individuati, resi pubblici ed eventualmente aperti ad un’azione di attacco. Al momento non risultano esserci minacce immediate e serie per l’utenza, ma il potenziale di fuoco di eventuali malintenzionati è in questo momento di assoluta rilevanza.

Per l’utenza c’è solo un modo per rifuggire ogni pericolo: installare quanto prima tutti gli aggiornamenti messi a disposizione sul sito Microsoft, possibilmente tramite update automatico per evitare eventuali disattenzioni (l’aggiornamento di Giugno è tra i più corposi registrati negli ultimi anni). 8 patch su 11 (la dodicesima è stata semplicemente riproposta) sono giudicate di importanza «critical», il che significa che con una scarsa interazione da parte dell’utente un exploit potrebbe andare a segno con tutte le conseguenze del caso. Paradossalmente, dunque, l’aggiornamento di sicurezza potrebbe aver aperto un periodo di grande pericolo e l’utenza che ignora la necessità impellente degli aggiornamenti potrebbe essere presto nel mirino di nuove infezioni.

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