Microsoft, nuova sanzione in arrivo dall'Europa

Microsoft non ha rispettato l'obbligo del Choice Screen per il browser e quindi rischia una sanzione pari al 10% del suo fatturato annuale.
Microsoft non ha rispettato l'obbligo del Choice Screen per il browser e quindi rischia una sanzione pari al 10% del suo fatturato annuale.

Microsoft non ha rispettato l’obbligo di includere il famoso Choice Screen in Windows 7, imponendo di fatto agli utenti l’uso di Internet Explorer. Per Joaquin Almunia, Commissario europea per la concorrenza, si tratta di una chiara violazione della decisione presa nel 2009 e pertanto è stata avviata una nuova investigazione al termine della quale potrebbe essere inflitta all’azienda di Redmond una multa fino a 6 miliardi di euro.

La Commissione Europea ha imposto a Microsoft l’obbligo (fino al 2014) di mostrare una schermata all’avvio del sistema operativo, attraverso la quale l’utente può scegliere un browser alternativo. La software house di Redmond ha ammesso che, per un errore tecnico, a circa 28 milioni di PC non è stato distribuito il Choice Screen, quando è stato rilasciato il Service Pack 1 di Windows 7 a febbraio 2011.

Nel corso di un’intervista, Joaquin Almunia ha dichiarato che l’errore è durato più di un anno e dunque la Commissione Europea dovrà reagire:

Non è solo la distorsione della concorrenza in questo periodo che ci interessa. Dal mio punto di vista è molto grave che le misure imposte a Microsoft non sono state applicate. È più facile fare progressi nella nostra indagine se una società che ha infranto le regole di concorrenza riconosce il fatto.

Dalle parole di Almunia sembra chiaro che la multa è praticamente certa. Resta solo da stabilire la cifra. Se un’azienda non rispetta gli obblighi imposti dalla Commissione Europea, rischia una sanzione massima pari al 10% del suo fatturato annuale. Per Microsoft ciò significherebbe pagare una multa di quasi 6 miliardi di euro. La distribuzione del Choice Screen agli utenti che non lo hanno ancora visto potrebbe rivelarsi una soluzione tardiva, ma al tempo stesso la disponibilità Microsoft nei confronti della Commissione Europea sembra poter essere una attenuante che verrà tenuta in considerazione.

Il “se” è fuori discussione, insomma: rimane da stabilire il “quanto”.

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