Netbook? No, Low Cost Small Notebook PCs

Low cost small notebook PCs: Microsoft ha comunicato che chiamerà così il mondo dei netbook, rendendo maggiormente confusa la situazione ed agendo probabilmente nell'interesse di Windows 7. L'iniziativa appare sgangherata: ormai "netbook" è nome condiviso
Low cost small notebook PCs: Microsoft ha comunicato che chiamerà così il mondo dei netbook, rendendo maggiormente confusa la situazione ed agendo probabilmente nell'interesse di Windows 7. L'iniziativa appare sgangherata: ormai "netbook" è nome condiviso

Nel momento in cui il nemico viene definito, gli si consegna una forza ed una identità derivante dal fatto stesso di avere un nome, un corpus univoco, un’entità specifica. Chiamare “Netbook” i netbook, in qualche modo, è un primo passo verso il loro successo. Per questo motivo c’è chi ne ha contestato il nome tempo fa per motivi legali e c’è chi (Microsoft) ne contesta oggi l’essenza per motivi di opportunità. La sostanza quella rimane, però. E fa probabilmente paura.

I Netbook si sono imposti in questi mesi come soluzione possibili ai venti della crisi: piccoli dispositivi portatili, privi di orpelli e con prezzo ridotto allo stretto necessario, comunque validi compagni delle proprie attività online per quelle che possono essere le limitate necessità di una dimensione mobile. L’avvento di questa nuova categoria, però, ha comportato conseguenze tanto a livello software quanto a livello hardware: a livello software a pagarne maggiormente è stata Microsoft, che ha visto in diminuzione l’utenza da pc ed ha così pagato immediatamente scotto nell’ultima trimestrale; a livello hardware ne hanno pagato un po’ tutti, trovandosi a dover produrre dispositivi dal minor prezzo unitario e dai minori margini di profitto.

Microsoft ha proposto ora, per voce del Microsoft Application Platform and Development marketing general manager Steven Guggenheimer, un nome nuovo per i netbook: “low cost small notebook PCs“. La dichiarazione ufficiale è stata raccolta da Digitimes in occasione del Computex 2009. Trattasi di un rebrand interno che rifiuta l’accezione generale di “Netbook” e formalizza la nuova entità. I motivi di tale scelta, però, rimangono a tutt’oggi un piccolo mistero.

La Psion non è più una scusa: l’azienda che rivendicava diritti sul trademark “netbook” ha risolto in modo amichevole le proprie dispute con Intel ed ha rinunciato a qualsivoglia pretesa futura sul termine. C’è chi suggerisce la volontà di Microsoft non tanto di sostituire una categoria, quanto più quella di aggiungerne una nuova, rendendo così più semplici i distinguo che serviranno per formalizzare l’offerta Windows 7 (dividendo l’offerta hardware in categorie che ben si adattano alle diverse release di Windows, dalla Starter in avanti).

In generale la scelta di ribattezzare i netbook come “low cost small notebook PCs” è stata considerata risibile dai più, ma Microsoft ha evidentemente motivi specifici dalla propria parte. E se non è per specifiche di marketing, allora è per quanto si accennava pocanzi: definire un nemico significa giocoforza riconsiderare sé stessi. E soprattutto significa mettere in bocca all’utenza un neologismo condiviso che si fa brand e che crea un mercato che Microsoft dovrà indossare controvoglia.

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