Nuova release per Aperture

Appena arrivata la DEM di Apple sulla possibilità di provare la nuova release di Aperture con un codice trial di 30 giorni, ho subito preso l’occasione al balzo e mi sono improvvisato fotografo.

Aperture, è il software di fascia professionale dedicato ai fotografi professionisti che operano sul digitale.

La prima release non ha avuto eccessivo successo sia per i risultati che Apple si aspettava che per i fotografi, i quali hanno trovato il software poco duttile alle loro esigenze.

I motivi possono essere tanti, anche se ritengo che la scarsa localizzazione e l’eccessiva complessità dell’interfaccia, del tutto nuova rispetto allo standard minimal di Apple abbia portato la massa di fotografi a tralasciarlo a favore di un più semplice Camera Raw o di altri software a corredo del loro dorso digitale.

Anche i fotografi, parliamo di quelli che hanno subito anzichè cavalcato l’avvento del digitale, hanno avuto il loro peso in questa falsa partenza del software.

Parlando con un amico fotografo ho percepito come questa rivoluzione abbia spiazzato la maggior parte di essi che non si erano mai confrontati con aspetti come il post produzione, lasciando invece la scansione di un buon vecchio fotocolor al grafico d’agenzia.

D’altronde è davvero difficile superare un cambiamento così travolgente in così poco tempo su una disciplina i cui principi tecnici risalgono ad oltre 90 anni fa.

Dopo questa riflessione passiamo alle mie sensazioni non appena l’ho provato.

Appena si apre, una comoda finestra di start up mi chiede cosa intendo fare, se guardare un video tutorial o importare le mie foto.

Posso scegliere se trasferire la mia libreria di IPhoto, importare le foto da una cartella oppure trasferire le immagini direttamente dalla fotocamera collegata.

Mi trovo poco a mio agio a vedere tutti i testi estremamente piccoli e, seppur ordinati con criterio, molto ammassati e solo in inglese.

Non appena importo qualche immagine di prova, tutto mi sembra più chiaro e l’entusiasmo mi porta a provare ogni opzione possibile.

I files supportati sono JPG, TIFF e RAW nelle principali estensioni delle varie marche, di cui Aperture contiene numerosi drivers per i vari modelli in commercio.

Le features sono veramente moltissime e sulla correzione colore-toni-esposizione una mano esperta può trasformare uno scatto dalle impostazioni sbagliate, in una foto meravigliosa.

Nota di merito inoltre va alla funzionalità che permette di non intaccare lo scatto originale, avendo la possibilità di apportare vari tipi di modifiche a partire sempre dall’originale senza dover duplicare il file.

Tutte le operazioni vengono salvate e applicate solo in fase di visualizzazione e di output.

E’ da segnalare anche la buona interoperabilità del software con gli altri applicativi della suite Ilife e Iwork, oltre che l’integrazione con gli altri applicativi Apple, come per esempio l’utile invia con Mail, funzione che ricrea un’anteprima leggera da inviare per e-mail.

Apple ha accelerato i tempi di sviluppo del suo software di correzione fotografica grazie anche al preannunciato concorrente targato Adobe, Lightroom, ora in versione Beta.

Chi la vincerà sarà a parer mio quello che andrà a realizzare la più semplice interfaccia utente con le funzionalità più evolute, anche se Adobe ha l’esperienza passata di Photoshop e la doppia piattaforma Mac e Pc che in termini numerici l’annuncia come favorita.

Mi piacerebbe avere le idee su questi due applicativi da parte di chi, fotografo o grafico, ha a che fare tutti i giorni con la sistemazione dei file RAW.

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