OnLive porta Windows 7 su iPad

Il CEO di OnLive mostra in anteprima una nuova versione del client, ideata per eseguire in streaming istanze di applicazioni lanciate in remoto.
Il CEO di OnLive mostra in anteprima una nuova versione del client, ideata per eseguire in streaming istanze di applicazioni lanciate in remoto.

Il servizio per lo streaming di videogiochi OnLive si evolve, espandendo il proprio raggio di azione così da coprire nuovi settori. Durante la conferenza D: Dive Into Mobile il CEO del gruppo OnLive, Steve Perlman, ha infatti annunciato importanti idee che potrebbero portare una ventata di novità nel mondo mobile.

Dopo aver preso la parola, Perlman ha presentato una nuova versione del client iPad di OnLive. Se fino ad ora il servizio permetteva esclusivamente di giocare in streaming utilizzando videogiochi in esecuzione su macchine remote, ciò che è stato mostrato non fa altro che ricalcare le stesse orme percorse finora, arrivando però a traguardi diversi. Perlman ha infatti eseguito diverse applicazioni desktop sulla tavoletta Apple, trasformandola in una vera e propria console in grado di interagire con i servizi cloud di OnLive.

Gli spettatori della conferenza hanno potuto così vedere dal vivo una copia di Windows 7 e relativi software girare all’interno di un iPad. La piattaforma Microsoft era in realtà in esecuzione sui server OnLive e trasmessa in streaming in tempo reale sul dispositivo. E se la semplice esecuzione di Windows 7 può non rappresentare un reale vantaggio, l’avere a disposizione altre applicazioni può esserlo eccome: Perlman ha infatti lanciato il browser Internet Explorer, riproducendo filmati in Flash su iPad nonostante l’assenza del Flash Player per dispositivi mobile Apple, aggirando così il limite in maniera ingegnosa.

Tutto ciò che iPad si è limitato a fare è stato riprodurre sul proprio display i dati ricevuti in streaming dai server OnLive, occupando in sostanza le stesse risorse necessarie alla visualizzazione in un qualsiasi video tramesso via Internet. Il device di Cupertino non ha fatto una piega neppure di fronte ad un’applicazione affamata di risorse come Maya: il software per la modellazione 3D girava infatti in remoto, ad oltre 50 miglia di distanza, permettendo al CEO di OnLive di utilizzarla come se invece la macchina fosse stata a portata di mano. L’idea di base è dunque quella di poter andare ben oltre i limiti posti dalle risorse messe a disposizione dai dispositivi mobile grazie all’adozione di soluzioni cloud in grado di trasformare smartphone, tablet e altri gadget in un semplice layer tra utente e software, senza doversi preoccupare del substrato hardware e dei relativi vincoli.

Durante la dimostrazione, Perlman ha inoltre offerto un’ulteriore prova del servizio tramite un Galaxy Tab, svelando dunque la possibilità di installare il client anche in ambienti Android. Dai videogiochi si è dunque passati ad una vasta gamma di applicazioni, andando ad incastrare quello che i vertici di Onlive definiscono «un altro tassello di un vasto puzzle». Un tassello, quello presentato da OnLive, che con ogni probabilità non va a completare l’opera, ma che sarà seguito da ulteriori sviluppi: in ballo potrebbe esservi anche un servizio per lo streaming di film in salsa cloud-computing.

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