OpenDNS, duro attacco contro Google

OpenDNS attacca con forza le pratiche attuate da Google e Dell a seguito dell'accordo con cui impongono la Google Toolbar, impongono Google come motore di ricerca, impongono una pagina piena di pubblicità e rendono il tutto difficilmente disinstallabile
OpenDNS attacca con forza le pratiche attuate da Google e Dell a seguito dell'accordo con cui impongono la Google Toolbar, impongono Google come motore di ricerca, impongono una pagina piena di pubblicità e rendono il tutto difficilmente disinstallabile

Nel giorno in cui Google inaugura il proprio blog dedicato alla sicurezza, per curiosa circostanza il gruppo viene pesantemente accusato di aver dato vita ad un vero e proprio spyware in collaborazione con Dell. I termini dell’accusa sono espliciti ed è prevedibile un solerte intervento risolutivo da parte di Google per porre rimedio (quantomeno esplicativo) all’imbarazzante problema.

Secondo quanto segnalato da Edit il guaio è insito nell’«installazione sui computer Dell di un piccolo software collegato alla Google Toolbar che in caso di errori nella scrittura di URL o di inserimento di query di ricerca nella barra degli indirizzi, spedisce l’utente su una pagina cosponsorizzata da Dell e dalla stessa Google e piena zeppa di pubblicità. Le lamentele di OpenDNS […] nascono soprattutto da un fatto: la correzione degli errori di digitazione è esattamente uno dei punti di forza del loro sistema, sistema che il software in questione intacca inesorabilmente».

La dura reprimenda firmata sul blog di OpenDNS.com da David Ulevitch si fa ancor più incisiva nel momento in cui si spiega come vi sia qualcosa di più pesante ed “evil” dietro il semplice intervento sui DNS risolti dalla toolbar: «circa un anno fa Google e Dell annunciarono una partnership per includere la Google Toolbar sui computer Dell. Contemporaneamente Google stava cercando di convincere il Dipartimento di Giustizia che cambiare il motore di ricerca prestabilito nel nuovo IE7 fosse molto difficile (era in realtà molto semplice). Installare la toolbar significa avere Google come motore di ricerca prestabilito in IE7».

Dell e Google condividerebbero gli introiti risultanti dalle revenue generate dai click causati dalla toolbar, il che rende evidente l’interesse comune nelle pratiche evidenziate. Non solo:

  • Dell e Google hanno interesse nel rendere particolarmente difficile la disattivazione del processo di ricerca tramite la toolbar;
  • una volta imposto il sistema, Dell e Google hanno preciso interesse ad aumentare il numero delle pubblicità sulla pagina creata in cobranding.

La pagina nel mirino consta in una lunga schermata empia di annunci promozionali come dimostrato nell’immagine sottostante e nello screenshot messo a disposione da OpenDNS:

Secondo l’accusa, insomma, Google sarebbe decisamente “evil”: «questa pagina non compare ai proprietari di sistemi Dell solo perchè hanno la Google Toolbar. Infatti disinstallando la Google Toolbar, la pagina non scompare. Dell e Google hanno installato un secondo programma sul computer in grado di intercettare ogni tipo di query che il browser tenta normalmente di risolvere. Il programma non ha un nome chiaro ed è particolarmente difficile da disinstallare. In certi circoli la gente definisce una cosa simile “spyware“». OpenDNS segnala come Google fornisca una ambigua spiegazione così riportata:

Il post di David Ulevitch continua dunque le proprie argomentazioni tentando di dimostrare come dietro all’azione di Google e Dell vi sia un principio economico ben distante dagli interessi dell’utente e quantomeno opinabile in quanto a libertà di scelta concessa. OpenDNS spiega di essere intervenuto sul problema e di aver segnalato a Google le proprie azioni, specificando inoltre di non aver alcuna intenzione di entrare nel mercato delle toolbar e di non avere dunque alcun interesse nella propria azione se non in difesa della libertà dell’utenza.

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