P2P sotto accusa: dati governativi a rischio

Hanno destato scalpore negli Stati Uniti le rivelazioni sulle recenti fughe di notizie sulla sicurezza nazionale attraverso le reti P2P. Per arginare il fenomeno, il Congresso sta valutando la possibilità di introdurre un nuovo quadro normativo più severo
Hanno destato scalpore negli Stati Uniti le rivelazioni sulle recenti fughe di notizie sulla sicurezza nazionale attraverso le reti P2P. Per arginare il fenomeno, il Congresso sta valutando la possibilità di introdurre un nuovo quadro normativo più severo

Vietare l’utilizzo delle soluzioni peer-to-peer sui network governativi e introdurre nuove norme per la regolazione del settore negli Stati Uniti. La proposta giunge da Edolphus Towns, deputato e membro dell’House Oversight and Government Reform Committee, per arginare la fuga di informazioni sensibili e di massima sicurezza nazionale dalle reti utilizzate dagli enti governativi. Una ipotesi destinata a far discutere, sorta in seguito alle recenti rivelazioni su alcune fughe di notizie dai network dei servizi segreti.

Negli ultimi mesi, numerosi dettagli sui piani di emergenza per mettere al sicuro la famiglia del presidente e sul tragitto del cortero presidenziale sarebbero stati diffusi online tramite le soluzioni P2P di LimeWire. Sui medesimi network sarebbero state diffuse anche alcune informazioni sensibili – ma non classificate – sulle principali centrali nucleari presenti sul territorio degli Stati Uniti. Una fuga di notizie in piena regola, che ha così indotto Edolphus Towns a richiedere un giro di vite sul p2p principalmente in ambito governativo per rimettere in sicurezza le reti utilizzate per amministrare il paese.

«Per le informazioni sensibili del nostro governo, il rischio è troppo grande per essere ignorato» ha dichiarato Towns, intenzionato a presentare quanto prima una proposta di legge per stabilire regole più precise sull’utilizzo del p2p. Le dichiarazioni del politico statunitense sono giunte a margine dell’audizione di Robert Boback, CEO di Tiversa, una società specializzata nel monitoraggio delle informazioni trasmesse attraverso le reti di file sharing.

Durante la sua presentazione dinanzi ai membri dell’House Oversight and Government Reform Committee, Boback ha fornito alcuni esempi sulle informazioni sensibili sottratte o trrasmesse in rete tramite il P2P. Bilanci provvisori di grandi aziende, numeri e codici identificativi di migliaia di pazienti, documenti dell’FBI sono solo alcuni degli esempi portati all’attenzione del Comitato dal CEO di Tiversa. File facilmente reperibili sui network di LimeWire e sottratti alle reti governative, o più semplicemente messi inavvertitamente a disposizione di tutti online da qualche impiegato poco esperto.

Presente già ad altre audizioni dell’House Oversight and Government Reform Committee, il manager Mark Gorton di Lime Group LLC, società che controlla LimeWire, ha difeso l’operato della propria azienda ricordando come negli ultimi anni siano state implementate nuove soluzioni per rendere meno probabile l’involontaria condivisione di documenti sensibili sul suo network. Affermazioni ampiamente contestate dai membri del Comitato, che attraverso la presentazione del CEO di Tiversa hanno potuto constatare come LimeWire non abbia materialmente implementato nuove soluzioni per arginare il fenomeno.

Secondo Edolphus Towns la strategia dell’autoregolamentazione dei protagonisti del P2P si sarebbe ormai rivelata come un totale fallimento. Da qui la necessità di intervenire con maggiore incisività sul piano normativo, fornendo nuove regole per richiamare operatori e utenti alle loro responsabilità. Il Comitato si rivolgerà ora alla Federal Trade Commission per approfondire la questione e verificare la possibilità di introdurre nuove norme per il P2P.

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