Panasonic progetta una batteria flessibile

La batteria agli ioni di litio realizzata da Panasonic può essere piegata numerose volte, senza causare surriscaldamento o rottura dello strato esterno.
Panasonic progetta una batteria flessibile
La batteria agli ioni di litio realizzata da Panasonic può essere piegata numerose volte, senza causare surriscaldamento o rottura dello strato esterno.

Il recente problema dei Galaxy Note 7 difettosi ha evidenziato il principale difetto delle batterie agli ioni di litio, ovvero la loro estrema pericolosità in caso di surriscaldamento. Panasonic ha però progettato una batteria ricaricabile che può essere piegata più volte, senza perdere la carica e soprattutto senza causare la rottura dell’involucro esterno e la fuoriuscita dell’elettrolita (il litio è infiammabile, corrosivo e tossico).

L’azienda giapponese ha realizzato tre versioni della batteria flessibile, tutte con spessore di soli 0,55 millimetri e tensione nominale di 3,8 Volt. Per ovvi motivi, Panasonic non ha svelato i materiali utilizzati, ma ha pubblicato i risultati dei test di piegamento e torsione. La batteria ricaricabile resiste a ripetuti piegamenti con raggio di 25 millimetri e torsioni con angolo di 25 gradi, grazie alla sua struttura interna e allo strato esterno laminato. Dopo 1.000 piegamenti e torsioni, la batteria ha ancora il 99% della carica iniziale.

Inoltre, a differenza delle attuali batterie agli ioni di litio, quella di Panasonic conserva l’80% della carica iniziale anche dopo 1.000 cicli di carica/scarica. Ciò significa che può essere integrata in dispositivi che richiedono un’elevata autonomia, come smart card, smart clothing e altri indossabili. Le tre versioni possiedono capacità di 17,5, 40 e 60 mAh, quindi non sono adatte per smartphone e smartwatch. È probabile però che possano essere collegate in serie per ottenere capacità maggiori.

Batterie Panasonic

Dato che non si surriscaldano o rompono dopo migliaia di piegamenti e torsioni, le batterie di Panasonic possono essere integrate nei dispositivi che rimangono a contatto con il corpo umano per lungo tempo. La consegna dei primi campioni è prevista per la fine di ottobre. Lo sviluppo proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di avviare la produzione di massa nel minor tempo possibile.

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