Primo smartwatch Fitbit, problemi di app?

Secondo le fonti di Bloomberg, Fitbit avrebbe qualche difficoltà nella creazione di un app store, dovute alla poca fiducia da parte degli sviluppatori.
Secondo le fonti di Bloomberg, Fitbit avrebbe qualche difficoltà nella creazione di un app store, dovute alla poca fiducia da parte degli sviluppatori.

Il primo smartwatch di Fitbit doveva essere annunciato in primavera, ma il lancio è stato posticipato all’autunno a causa di alcuni difetti di fabbricazione. In base alle informazioni ricevuta da Bloomberg, la roadmap potrebbe essere nuovamente modificata, in quanto alcuni membri del team di sviluppo avrebbero abbandonato l’azienda. Altri problemi sarebbero relativi alla creazione di un app store.

Secondo quanto scoperto da Yahoo Finance due mesi fa, lo smartphone (nome in codice Project Higgs) avrà un design simile al Fitbit Blaze con uno schermo di forma quadrata, una cassa in alluminio e un cinturino intercambiabile in elastomero. Il successo di un dispositivo mobile è dovuto principalmente al suo catalogo di applicazioni, oltre che alla qualità costruttiva. Dato che lo smartwatch di Fitbit non sarà basato su Android Wear, gli sviluppatori non vogliono correre il rischio di sprecare tempo con un prodotto che potrebbe essere accolto negativamente dai consumatori. Una fonte di Bloomberg afferma infatti che Spotify avrebbe rifiutato lo sviluppo di un’app compatibile.

Damian Mehers, autore dell’app Evernote per il Samsung Galaxy Gear, ha dichiarato che potrebbe realizzare app per lo smartwatch di Fitbit, ma solo se ci sarà una grande base di utenti. L’azienda californiana ha negato l’esistenza di problemi, affermando anzi di essere in contatto con la comunità degli sviluppatori, in modo da offrire il supporto per le app di terze parti fin dall’esordio del dispositivo. Fitbit ha acquisito le tecnologie di Pebble con l’obiettivo di velocizzare la realizzazione dello smartwatch. Sembra però che alcuni sviluppatori Pebble abbiano lasciato l’azienda.

Lo store delle app non verrà installato sullo smartwatch, ma gli utenti dovranno scaricarle dallo smartphone connesso via Bluetooth. Creare un ecosistema proprietario potrebbe essere un modo per differenziarsi dagli altri produttori, ma è comunque un grande rischio, proprio perché gli sviluppatori preferiscono realizzare app per sistemi operativi già affermati, come Android Wear e watchOS.

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