DJI Ronin SC

pro

  • leggerezza
  • capacità di carico
  • durata della batteria
  • funzioni creative

Contro

  • batteria ricaricabile solo con gimbal connesso
  • display di stato opzionale
  • alcuni funzioni attive solo su dispositivi Apple
il voto di Webnews  8.5

C’erano una volta i gimbal costosi, pesanti e complicati da utilizzare. Ma la tecnologia e il mercato vanno fortunatamente sempre avanti. Quindi una continua dieta dimagrante è stata portata avanti azienda dopo azienda e modello dopo modello. Una dieta che ha per l’appunto coinvolto sia i prezzi, sia le dimensioni, sia le difficoltà di utilizzo. Alla fine non è più miraggio avere un gimbal che pesa solo 1,1kg, costa 359 Euro ed è operativo pochi secondi dopo averlo estratto dalla valigetta.

Infatti il DJI Ronin SC è stato annunciato proprio con queste caratteristiche di spicco, oltre che con funzioni avanzate che lo rendono l’oggetto del desiderio per videomaker e anche filmmaker.

DJI Ronin SC: recensione e prezzo

DJI Ronic SC: prezzo ()

Il DJI Ronin SC è in vendita a un prezzo di 359 Euro nella versione standard e di 459 Euro nella versione Ronin-SC Pro Combo, dove troviamo incluso il follow focus motorizzato.

DJI Ronin SC: caratteristiche ()

Il DJI Ronin SC è un gimbal a tre assi, in grado di gestire un carico massimo di 2kg con un intervallo di vibrazione angolare di ±0,02° e con una velocità massima di rotazione controllata di 180°/s. Non ha alcun limite meccanico alla rotazione orizzontale, mentre l’inclinazione è limitata da -202,5° a +112,5° e il rollio da -90° a 145°. La rotazione è sempre controllata in orizzontale, mentre è limitato il controllo dell’inclinazione da -90° a 145° e del rollio di ±30°.

La batteria integrata nell’impugnatura è un’unità 18650 LiPo da 2450 mAh e 17,64 Wh, capace di garantire un’autonomia fino a 11 ore e può essere ricaricata via USB C in 2.5 ore. Il peso del gimbal è di circa 830g, a cui aggiungere quello dell’impugnatura di 258g ed eventualmente quello del treppiede di 160g. Le dimensioni sono da chiuso di 220×200×75mm e da aperto di 370×165×150 mm.

DJI Ronin SC: design ()

Il DJI Ronin SC viene venduto in una valigetta in materiale plastico dove tutte le parti sono ordinatamente collocate in vani appositamente sagomati. Il vano dedicato al gimbal vero e proprio è sufficientemente ampia da ospitare il gimbal già bilanciato per la fotocamera che utilizziamo. Nella valigetta trovano spazio anche l’eventuale follow focus e tutti gli accessori, tra cui il treppiede. Tutte le parti sono realizzate in magnesio e alluminio.

Il gimbal è completo di blocchi sui tre assi e dei fermi per mantenerlo stabile nella posizione di trasporto. Vengono fornite sia una piastra rapida che un rialzo, in modo da potersi adattare alla maggior parte delle fotocamere. Quest’ultime se compatibili possono essere collegate via cavo al gimbal, permettendone il controllo di alcune funzioni come lo scatto. Sull’impugnatura trovano posto una generosa ghiera per il controllo del follow focus, un joystick e una serie di pulsanti.

Tramite questi controlli fisici è possibile operare in autonomia, ma il pieno controllo delle funzioni del gimbal avviene tramite l’app DJI Mimo e quindi via Bluetooth. Purtroppo manca del tutto un display di stato, che va acquistato a parte.

DJI Ronin SC: recensione ()

Il primo utilizzo del DJI Ronin SC richiede un minimo di tempo, bisogna essere sinceri. Serve innanzitutto qualche secondo per capire che le batterie sull’impugnatura non sono rimovibili e che l’unica presa USB C per la ricarica si trova sul gimbal: serve quindi collegare queste due parti prima di poter ricaricare le batterie. Inoltre le istruzioni fornite in dotazione sono incomplete. Risulta indispensabile andare sul sito DJI e scaricare le istruzioni complete oppure ancora meglio seguire i tutorial.

Inoltre in base al tipo di fotocamera e all’eventuale necessità di utilizzare il follow focus, servirà procedere a tentativi fino a trovare la giusta collocazione di tutte le parti. Un’ulteriore complicazione è costituita dalla staffa per smartphone. Possiamo infatti collocarla sia sul fianco del gimbal che sulla slitta flash della nostra fotocamera. In questo secondo caso ci consentirà di sfruttare funzioni eccezionali come il tracciamento del soggetto. Ma richiederà tanta pazienza per il bilanciamento, in quanto sposta in modo evidente il baricentro verso l’alto.

Una volta completato il bilanciamento è però notevole la rapidità con cui si riesce a riporre il gimbal nella valigetta e successivamente a riportarlo in condizioni operative. A quel punto si apprezza la stabilizzazione, sempre pronta ed efficace, oltre che completamente personalizzabile nel suo funzionamento. Tramite infatti l’app DJI Mimo è possibile scegliere tra varie modalità di funzionamento nonché regolare potenza e velocità di reazione dei motori.

Ma la stabilizzazione è la funzione base, dato che il DJI Ronin SC può anche effettuare panorami, time lapse, motion lapse e tracciamento del soggetto. Se poi si possiede uno smartphone Apple, è possibile anche fare movimenti preimpostati e controllare da remoto il puntamento del gimbal. Ovviamente non tutte le fotocamere risultano compatibili. Alcune per via delle dimensioni: una Fujifilm GFX 100 risulta infatti troppo larga e non trova spazio sul gimbal.

Mentre per una Panasonic Lumix GH4 serve acquistare un cavetto opzionale per poterne controllare lo scatto tramite il pulsante sul gimbal oppure nei time lapse. Ma le possibilità creative sono comunque tante. Basti pensare che il peso ridotto consente facilmente di collocare l’insieme gimbal e fotocamera su un monopiede per delle riprese simili a quelle effettuate con un drone. Senza però gli evidenti rischi e la complessa trafila burocratica necessaria per poter utilizzare un drone ad esempio all’uscita degli sposi dalla chiesa.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti