Pubblicità ancora in calo, ma il Web resiste

Calano di circa 18 punti percentuali gli investimenti netti nella pubblicità nel primo trimestre del 2009. La crisi non risparmia il comparto degli annunci pubblicitari, tuttavia in un quadro fortemente negativo il Web resiste e segna un +3,5% di crescita
Calano di circa 18 punti percentuali gli investimenti netti nella pubblicità nel primo trimestre del 2009. La crisi non risparmia il comparto degli annunci pubblicitari, tuttavia in un quadro fortemente negativo il Web resiste e segna un +3,5% di crescita

Il difficile momento dell’economia lascia poco respiro agli investimenti pubblicitari in Italia. Il primo trimestre del 2009 fa registrare una flessione di oltre 18 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2008, con forti contrazioni tra i media tradizionali. Solamente il Web si rivela in controtendenza, seppure con un inevitabile rallentamento nella crescita degli investimenti legati all’advertising.

Il settore della pubblicità su Internet è naturalmente interessato dalla crisi, ma sembra possedere migliori possibilità per continuare a crescere, come conferma il dato del +3,5% rilevato da Nielsen nel primo trimestre del 2009 rispetto a un anno fa. Gli investimenti netti per il Web sono passati da circa 130,7 milioni di Euro dei primi tre mesi del 2008 ai 135,3 registrati nel corso dei primi tre mesi dell’anno in corso. Una crescita moderata, ma sicuramente in controtendenza rispetto agli altri media ampiamente in territorio negativo.

Tra i settori che accusano principalmente il colpo spicca il comparto dei periodici, con una riduzione complessiva degli investimenti netti per la pubblicità pari al -29,2%. Seguono a poca distanza i quotidiani a pagamento giunti a quota -23,6% e la free press, che vive sostanzialmente di sola pubblicità, colpita da un rallentamento negli investimenti pari a -26,9 punti percentuali. Dati fortemente in territorio negativo, cui si aggiungono le prestazioni poco incoraggianti sul fronte della pubblicità in televisione.

Il comparto televisivo fa infatti registrare una riduzione complessiva pari al 15,4% degli investimenti pubblicitari, con una sensibile differenza tra l’emittente pubblica e le reti private. La Rai fa segnare un pesante -22,6%, mentre Mediaset riesce a contenere maggiormente la diminuzione degli investimenti in pubblicità con un più dignitoso -12,8%. Di poco in territorio negativo La 7 ferma a -3,5%, mentre continua a registrare un vero e proprio crollo nel comparto pubblicitario l’emittente All Music, giunta a -53,2 punti percentuali anche a causa del suo destino incerto ormai da numerosi mesi.

Infine, anche i dati per due media maggiormente tradizionali come cinema e radio si mantengono ampiamente in territorio negativo. Nel primo trimestre del 2009 gli investimenti pubblicitari per la radio sono diminuiti di circa 20 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2008. Non va certo meglio per il cinema, attestatosi secondo le stime fornite da Nielsen a quota -26,7%.

In un quadro fortemente negativo per la maggior parte dei media, Internet si conferma come una valida soluzione per gli inserzionisti pubblicitari, alla ricerca di spazi economici per dare visibilità ai loro annunci. Rispetto ai mezzi di comunicazione tradizionali, la Rete permette di gestire campagne pubblicitarie meno costose ma ugualmente efficaci e pervasive, un particolare cui gli inserzionisti guardano con interesse specialmente in un momento di forte crisi come l’attuale. La flessione complessiva degli investimenti in pubblicità su base trimestrale (-18,2%) fornita da Nielsen conferma sostanzialmente il dato del -18,7% rilevato nel gennaio scorso.

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