Apple Watch

Apple Watch è il primo smartwatch di Cupertino, un orologio, un fitness tracker e uno strumento di comunicazione più intima, il compagno ideale dell'iPhone

pro

Contro

il voto di Webnews  8.2
Apple Watch è il primo smartwatch di Cupertino, un orologio, un fitness tracker e uno strumento di comunicazione più intima, il compagno ideale dell'iPhone

Apple Watch è un wearable, il primo smartwatch dell’azienda di Cupertino. Ed è diverso da ogni altro prodotto della categoria, è insieme un orologio precisissimo, un fitness tracker e un intimo strumento di comunicazione.

Design

Apple Watch è disponibile in tre modelli in base al materiale con il quale è realizzato: la versione Sport ha la cassa in alluminio anodizzato di serie 7000 e vetro IonX, quella Steel ha la cassa in acciaio inossidabile molto più resistente del normale acciaio, e la Edition ha la cassa in oro a 18 carati giallo o rosa, fino a 2 volte più resistente dell’oro normale.

Sia Steel che Edition hanno il vetro in zaffiro e tutti i modelli sono disponibili in due taglie da 38mm e da 42mm, misura che indica l’altezza della cassa, e tutti hanno uno spessore di 10,5mm.

Ogni Apple Watch è personalizzabile con moltissimi cinturini, fra quelli Apple e quelli di terze parti che piano piano stanno uscendo sul mercato. Apple ha infatti organizzato un programma per certificare i cinturini di terze parti, e fra questi ne sono presenti anche alcuni con funzionalità aggiuntive – ospitando ad esempio batterie per aumentarne l’autonomia. È il dispositivo più personale mai creato da Apple, quindi non è casuale che le personalizzazioni possibili siano pressoché infinite.

Il peso dell’orologio, comprensivo di un cinturino Apple, può variare tra i 62g (modello Sport da 38mm con sport band) e i 144g (modello Edition da 42mm con Steel Link Bracelet). È quindi chiaro che la scelta di acquistare il modello Sport non risiede solamente nel costo, che è inferiore a quello degli altri modelli, ma anche nella comodità del dispositivo che, essendo più leggero, si sente meno al polso. Va però detto che il peso complessivo anche dei modelli Steel ed Edition, anche con cinturino in metallo, eguaglia quello di molti cronografi.

Display e metodi di input

Il display di Apple Watch è un OLED dai neri assoluti con risoluzione 340×272 pixel per il modello con cassa da 38mm, e 390×312 pixel per quello con cassa da 42mm. L’angolo di visione è prossimo ai 180 gradi, ma è chiaro che, per definizione di orologio, ha senso solo guardarlo in posizione perpendicolare.

In quanto a interazione, Apple Watch introduce alcuni componenti nuovi nell’industria tecnologica, primo fra tutti la corona digitale, lo strumento di navigazione attraverso il quale si può zoomare nelle app, scorrere le liste e i menu. È un metodo di input completamente nuovo e unico, che permette di sfruttare tutto lo spazio del display per fruire dei contenuti, non bloccando la visuale con le dita. È precisa, affidabile e naturale da usare. Inoltre permette, attraverso la pressione prolungata, di richiamare Siri e, con un tocco breve, di tornare alla homescreen dalla schermata di qualsiasi app.

Già disponibile sugli ultimi MacBook Pro con display Retina e sul nuovo MacBook, il Force Touch è un diverso metodo di input, che sfrutta i sensori presenti agli angoli del display per rilevare l’intensità della pressione del dito. È così possibile compiere diverse azioni con un semplice tap o con una pressione più decisa sullo schermo. La situazione in cui ci si rende più conto di usare il Force Touch è nella scelta delle WatchFaces: premendo più decisamente sull’interfaccia dell’orologio è infatti possibile visualizzare la vasta gamma di “facce” disponibili, e che possono anche essere create da zero.

Durante l’utilizzo quotidiano, sarà naturale cambiare più volte “faccia” al Watch in base al contesto in cui ci si trova, se più elegante o più sportivo piuttosto che più funzionale. Anche in questo caso le possibilità sono davvero tante.

Connettività

Un comparto connettività di tutto rispetto quello dell’Apple Watch, necessario per collegarsi con iPhone per la maggior parte delle funzioni offerte: Wi-Fi 802.11 b/g/n a 2.4GHz e Bluetooth 4.0 Low Energy per la connessione costante con iPhone.

Il Wi-Fi non è indipendente, infatti Apple Watch necessita di un primo collegamento di iPhone ad un punto di accesso per poter effettuare la connessione, ma se i due sono connessi alla stessa rete Wi-Fi non è necessario che lo siano anche in Bluetooth. Questo si rivela particolarmente utile, ad esempio, in palestra: se c’è il Wi-Fi, si lascia l’iPhone nell’armadietto e si avvia la modalità Allenamento attraverso l’app dedicata. È anche possibile riprodurre autonomamente playlist musicali sincronizzate precedentemente attraverso l’app dedicata Apple Watch.

Storage e suoi limiti

Lo spazio di archiviazione previsto sullo smartwatch è di 8 GB, dei quali 6,2 GB sono disponibili all’utente. Si possono memorizzare foto e brani musicali, ma c’è un limite di 75 MB per le foto e di 2 GB per la musica. Rimangono quindi, potenzialmente, fino a 4,1 GB disponibili per le app da installare.

Il consiglio è quello di non installare troppe app poiché potrebbero influire drasticamente sulle performance e sull’autonomia del dispositivo.

Tempo

Apple Watch è un precisissimo orologio: ha un errore di soli 50ms sull’ora universale. È possibile vedere l’ora in modalità diverse, offerte dalle innumerevoli Watch Faces disponibili ed estremamente personalizzabili: da quella con Topolino a quella minimale con le sole lancette, fino a quella modulare.

È possibile inoltre modificare le complicazioni presenti, scegliendo fra la visualizzazione del meteo, degli eventi nel calendario piuttosto che dell’orario dell’alba e del tramonto. Complicazioni di terze parti sono in arrivo con WatchOS 2, la nuova release del sistema operativo per lo smartwatch che Apple ha presentato alla WWDC 2015 e che verrà rilasciato in via definitiva in autunno 2015.

Fitness

Apple Watch è un preciso e affidabile fitness tracker, ma più di tutti un life coach. Grazie all’accelerometro e al giroscopio presenti nel chip S1, e al GPS e Wi-Fi “presi in prestito” da iPhone, lo smartwatch è in grado di contare i passi effettuati durante la giornata, la distanza percorsa e le calorie consumate attraverso il calcolo dell’intensità di attività fisica ottenuto dalla misurazione del battito cardiaco.

Il sensore che registra il battito cardiaco, essenzialmente composto da due LED posti sul retro della cassa, è accurato, ma in presenza di una forte sudorazione del polso sbaglia clamorosamente la rilevazione. Durante dei test svolti in palestra, più volte è stato rilevato un battito cardiaco di 53 bpm quando in realtà si attestava sui 150bpm. Si tratta comunque di un problema comune degli attuali fitness tracker con sensori ottici, la cui accuratezza è inficiata da sudore e acqua. È possibile tuttavia cancellare i dati errati attraverso l’interfaccia dell’applicazione Salute su iPhone, per avere una panoramica che rispecchi maggiormente l’intensità cardiaca nell’arco della giornata.

Ma Apple Watch si distingue da tutti i fitness tracker e da tutti gli smartwatch già presenti sul mercato per le sue funzionalità di life coaching: tramite le due app Attività e Allenamento è possibile registrare la propria attività fisica rispettivamente in maniera automatica e durante un allenamento.

Con Attività, Apple Watch mostra in tre cerchi calorie consumate, attività fisica maggiore o uguale ad una camminata veloce, e quantità di ore in cui si è stati in piedi per almeno un minuto. Tutto ciò dovrebbe fornire un indice del tenore di vita dell’individuo, e lo smartwatch aiuta a raggiungere gli obiettivi prefissati inviando notifiche durante la giornata, incoraggiando a continuare con l’esercizio fisico e invitando ad alzarsi se durante l’arco di un’ora non lo si è fatto nei primi 50 minuti. Ad esempio, mantenendo un tenore di vita intermedio fra i tre indicati nell’app Apple Watch – e selezionabili in fase di prima configurazione – si dovrebbero consumare 650 calorie (oltre a quelle a riposo), fare almeno 30 minuti di attività fisica e stare in piedi per almeno un minuto in 12 ore diverse in una giornata.

Naturalmente, Apple Watch è anche certificato IPX7 e quindi water resistant: in termini pratici, ci si può tranquillamente fare la doccia, lo si può sciacquare sotto l’acqua e lo si può tenere sotto un metro d’acqua per un massimo di 15 minuti. Nei primi due casi, il touchscreen è completamente funzionante e diventa quindi semplice processare le notifiche in ogni momento della giornata.

Comunicazione

Essendo il primo dispositivo Apple che l’utente indossa, e che quindi diventa parte integrante delle interazioni dell’individuo, Apple Watch ha un particolare approccio alla comunicazione interpersonale: attraverso il Digital Touch, accessibile pigiando il tasto laterale da qualsiasi schermata, e scegliendo un amico dal cerchio – che abbia Apple Watch -, è possibile inviare piccoli sketch, tocchi e pulsazioni cardiache direttamente al polso del destinatario. È un interessante metodo per rendere più vicine due persone, e durante i test effettuati ci si è resi conto che il motore aptico, che fornisce vibrazioni, rilascia la stessa sensazione di una persona che picchietta sul polso.

Oltre a ciò, non poteva manca iMessage, che in questo caso non solo notifica all’arrivo di un messaggio con un tap, ma permette di leggere il testo integrale (fra l’altro in maniera molto chiara) e di rispondere immediatamente con messaggi predefiniti, con emoticon o con la registrazione di messaggi vocali.

Apple Watch inoltre può essere usato come telefono: dà accesso immediato ai contatti preferiti tramite l’unico tasto fisico presente oltre alla corona digitale, consentendo di chiamare o inviare un messaggio o un Digital Touch. Se parlare con il polso vicino alla bocca può apparire goffo e imbarazzante, si pensi però a situazioni quali la guida, momento in cui l’Apple Watch si sostituisce perfettamente agli auricolari, grazie all’ottima resa del microfono (che riceve ottimamente anche mentre la mano è sul volante) e dell’altoparlante.

Apps

È necessario un paragrafo a parte per le applicazioni presenti su Apple Watch perché bisogna fare dei chiarimenti e delle considerazioni, in conseguenza del rilascio della beta di WatchOS 2, che, come già detto, sarà rilasciato in via definitiva in autunno 2015.

Le applicazioni di terze parti su Apple Watch sono lente, è palese. Soprattutto se si tratta di app che hanno bisogno del GPS dell’iPhone per elaborare contenuti. I caricamenti sono maggiori di 10 secondi, molto spesso la posizione geografica non viene rilevata o vengono mostrati errori di aggiornamento. Tuttavia questi problemi saranno risolti appunto con l’avvento di WatchOS 2, poiché mentre ora le app vengono eseguite su iPhone e poi i dati trasferiti via Bluetooth a Apple Watch, con il nuovo aggiornamento saranno eseguite direttamente sullo smartwatch e saranno di conseguenza molto più veloci. È importante tenere a mente questa considerazione, se si è indecisi nell’acquisto.

Autonomia

Nel corso di una giornata molto intensa, Apple Watch è stato staccato dalla carica alle ore 9:00 circa e attaccato alle 00:30 dopo una giornata comprensiva di chiamate, messaggi, 45 minuti di navigazione stradale, 1 ora di workout in palestra.

Non è sicuramente un termine di paragone preciso per avere l’idea di quanto possa durare effettivamente il dispositivo, ma è l’indicatore del fatto che, pur con un utilizzo molto intenso, si può tranquillamente arrivare a fine giornata, anche senza attivare la modalità a basso consumo – che, nel caso della giornata presa in esame, è stata attivata per solo 30 minuti.

Prendendo in esame una giornata meno movimentata, infatti, è subito chiaro che Apple Watch possa durare quasi due giorni senza troppi problemi.

Da quanto notato durante i test, le notifiche e l’analisi dell’attività fisica non contribuiscono in maniera negativa sull’autonomia, mentre invece è chiaro che le app di terze parti siano la più grande fonte di consumo della batteria.

Giudizio

Apple Watch è rimandato a settembre, ma è già chiaro che si tratta di un ottimo prodotto. Il potenziale si vede chiaramente ed è molto, ma sarà espresso al meglio solo dopo il rilascio ufficiale di WatchOS 2, che sbloccherà molte restrizioni attualmente imposte.

Già ad oggi è comunque chiaro che Apple abbia adottato un approccio del tutto diverso rispetto ad altri produttori di smartwatch.

La filosofia di Cupertino è molto chiara, infatti: durante la giornata, il computer viene usato per molte ore, lo smartphone per molti minuti, l’Apple Watch va usato per molti secondi.

Ore, minuti, secondi: una volta compresa questa logica, si comprende cosa aspettarsi da questo dispositivo: Apple Watch non è, né intende essere, un sostituto dello smartphone, bensì un suo compagno, permettendo di ricevere le consuete informazioni e notifiche senza dover ogni volta estrarre lo smartphone e permettendo anche un certo livello di interazione (vedasi iMessage e funzione telefonica).

Unico vero limite, per ora, alla diffusione di Apple Watch potrebbe essere il suo prezzo: per quanto personalizzabile nelle dimensioni, nei materiali e nei cinturini, si parte pur sempre da €419 per il modello base. Al di là dell’appeal della mela, Apple dovrà essere in grado di attirare nuovi acquirenti nei prossimi mesi. WOS2 è un buon inizio, ma, come per il mercato degli smartphone, quel che fa la differenza sta nelle app, al momento poche.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti