HTC Desire 510

HTC porta sul mercato il primo smartphone Android a 64-bit, con un modello entry-level da 179 euro.

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il voto di Webnews  6.9
HTC porta sul mercato il primo smartphone Android a 64-bit, con un modello entry-level da 179 euro.

Per tutte le tasche

Desire 510 è il nuovo smartphone Android di fascia entry-level prodotto da HTC. Arriva sul mercato italiano al prezzo ufficiale di 179 euro e offre una scheda tecnica equilibrata, che di certo non impensierisce le prestazioni e le caratteristiche dei telefoni di livello superiore, ma nel complesso dovrebbe risultare adatta a soddisfare le esigenze del pubblico base ed è adatto per tutte le tasche.

Scheda tecnica

La scheda tecnica dell’HTC Desire 510 presenta un chip interessante: si tratta del nuovo Qualcomm Snapdragon 410, quad-core da 1,2 GHz, ossia la prima soluzione a 64 bit montata su uno smartphone Android (da notare però che, al momento, KitKat non supporta ancora i 64 bit). La GPU è una Adreno 306, mentre il quantitativo di RAM installata corrisponde a 1 GB. Lo storage integrato è di 8 GB, ma c’è un’espansione microSD che consente di impiegare schede fino a 128 GB.

Lo schermo è da 4,7 pollici e offre una risoluzione FWGA di 854×480 pixel: il risultato, in termini di densità in ppi, è discreto, ma non straordinario, neppure per un telefono di fascia entry-level.

A livello di connessioni ci sono il supporto per reti 4G LTE, 3G tri-band (850/900/2100) con connessione HSPA+ fino a 42 Mbps in download e 2G quad-band (850/900/1800/1900). Non mancano Wi-Fi b/g/n, Bluetooth 4.0, accelerometro, GPS compatibile con Glonass, sensore di prossimità ambientale e luminosità. Manca, invece, la bussola elettronica.

La fotocamera anteriore è da 5 megapixel, priva di autofocus e flash, ma registra filmati a 1080p, mentre la batteria, rimovibile, è da 2.100 mAh. Il software installato è Android 4.4 Kitkat, con la consueta interfaccia Sense 6 di HTC.

Design e costruzione

Se la scheda tecnica è adeguata per uno smartphone entry-level, dal punto di vista di design e costruzione, la realizzazione fisica l’HTC Desire 510 si rivela meno soddisfacente. Le sue dimensioni sono 139,9×69,8×9,99 mm per 158 grammi di peso: si tratta dunque di un telefono abbastanza pesante e non particolarmente sottile.
Il design è nel complesso buono e molto pulito, come ormai da tradizione per HTC, ma la qualità costruttiva non è impeccabile: impugnando il dispositivo con forza si può sentire qualche scricchiolio, mentre le plastiche impiegate (specialmente quella per la cover posteriore) denunciano in maniera abbastanza chiara la natura entry-level del terminale. Nulla di preoccupante a livello strutturale, sia chiaro, ma va detto che esistono smartphone economici più robusti.

Software

Il software installato, come già detto, è Android KitKat con interfaccia Sense 6, il che rappresenta una buona notizia. La personalizzazione di HTC è una delle migliori sul mercato e anche su questo terminale fa bene il suo lavoro, risultando abbastanza approfondita e personalizzabile, ma senza appesantire l’OS e deteriorare le prestazioni.

In generale, il Desire 510 offre performance abbastanza scattanti e fluide per un entry-level. La navigazione delle schermate home, del launcher e del drawer è sempre reattiva, il lancio di applicazioni e il multitasking sono ragionevolmente rapidi e anche l’esperienza con applicazioni di uso comune come YouTube o Google Maps è generalmente positiva.

Sul fronte dei videogiochi, la potenza offerta dall’HTC Desire 510 è in linea con le aspettative: la maggior parte dei titoli presenti su Google Play è discretamente giocabile, anche grazie alla necessità del processore di sostenere un quantitativo limitato di pixel, ma i risultati di benchmark indicano performance coerentemente modeste. Nel benchmark Ice Storm di 3D Mark, ad esempio, il Desire 510 ha ottenuto un risultato globale di 5.456 punti, in linea con quanto riscontrabile su altri entry-level Android (il più vecchio Moto G, ad esempio, ottiene come score 5.602).

Molto buona è la prestazione del GPS, che ha mostrato un aggancio al segnale davvero rapido e preciso, anche da ambienti interni, dove altri dispositivi simili hanno mostrato difficoltà maggiori.

È interessante anche l’autonomia: pur con un utilizzo abbastanza intenso, questo terminale è in grado di raggiungere fine giornata senza particolari difficoltà.

Multimedialità

Sotto il profilo della multimedialità, il Desire 510 si rivela purtroppo carente. Il principale colpevole è lo schermo, che non solo offre una risoluzione ormai piuttosto bassa per un pannello da 4,7″, ma è anche penalizzato da un angolo di visuale davvero scarso: non appena si esce da quello ottimale, l’immagine diventa piuttosto difficile da vedere, specialmente sull’asse verticale. Inoltre il pannello è piuttosto riflettente, il che ostacola la visibilità in presenza di forte luce solare. I valori cromatici e di luminosità sono discreti, ma nel complesso è davvero difficile ottenere una buona esperienza di visione.

Il fronte audio è migliore e si attesta senz’altro su valori adeguati per un entry-level, ma non supera la concorrenza come HTC ormai fa regolarmente con i suoi modelli di fascia alta. Lo speaker posteriore, mono, è di dimensioni generose e raggiunge buoni volumi, pur esprimendo un audio a tratti abbastanza impastato. Fortunatamente, anche posizionando il telefono di schiena su una superficie rigida, il sonoro non risulta eccessivamente attutito.

Infine, la fotocamera non è certo l’asso nella manica di questo HTC, con i suoi soli 5 megapixel e la mancanza di autofocus e flash. Le immagini registrate sono dotate di dettaglio sufficiente, e la reattività del software è notevole, ma i risultati, nel complesso, rimangono modesti.

Verdetto

Trovare il giusto equilibrio tra prezzo e caratteristiche in uno smartphone entry-level è sempre complicato. In questo caso, HTC è riuscita nell’opera solo parzialmente. Il chipset del Desire 510, infatti, è sicuramente adeguato e offre un’esperienza Android fluida e gradevole nella maggior parte degli utilizzi più comuni.

L’altra faccia della medaglia, però, è rappresentata da una qualità costruttiva non del tutto soddisfacente, da una fotocamera dalle prestazioni modeste e, soprattutto, da uno schermo a bassa risoluzione e bassa visibilità, che, essendo la componente fondamentale con cui ci si interfaccia in ogni momento, rischia di compromettere tutti gli altri valori e l’usabilità complessiva di questo telefono.

Il verdetto è chiaro: per chi cerca una “porta d’accesso” economica alla bella interfaccia Sense 6 di HTC, il Desire 510 rappresenta comunque una scelta da considerare, ma chi semplicemente desidera acquistare un terminale Android al di sotto dei 200 euro farà bene a fare i dovuti paragoni con altre alternative prima di procedere all’acquisto.

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