Roadrunner, il supercomputer di IBM

Roadrunner è il nuovo supercomputer realizzato da IBM capace di raggiungere il traguardo del milione di miliardi di operazioni di calcolo al secondo. La sua potenza di calcolo sarà utilizzata per scopi militari e civili, come le rilevazioni per il meteo
Roadrunner è il nuovo supercomputer realizzato da IBM capace di raggiungere il traguardo del milione di miliardi di operazioni di calcolo al secondo. La sua potenza di calcolo sarà utilizzata per scopi militari e civili, come le rilevazioni per il meteo

Parte da una CPU progettata per una console casalinga ed ha un nome da cartone animato eppure rappresenta il computer più veloce al mondo, capace di sprigionare una potenza di calcolo superiore al petaFLOP, ovvero un milione di miliardi di operazioni di calcolo al secondo. Nato dalla collaborazione tra IBM e il Los Alamos National Laboratory (LANL) statunitense, verrà utilizzato per scopi militari e scientifici, nonché per effettuare sofisticate simulazioni.

Roadrunner adotta una architettura ibrida formata da 12.960 processori Cell di IBM utilizzati come una sorta di acceleratori per alcune porzioni di calcolo e da un numero più ridotto di CPU Opteron di AMD. Il processore Cell utilizzato rappresenta una versione potenziata del chip originariamente pensato per la PlayStation 3 di Sony, in grado però di essere più veloce nei calcoli matematici a doppia precisione e di indirizzare un maggior quantitativo di memoria . La potenza di calcolo esatta sprigionata da tale architettura è pari a 1026 teraFLOPS, più del doppio del supercomputer attualmente più veloce, ovvero il Blue Gene/L, capace di 478 teraFLOPS. Per offrire un termine di paragone, Thomas P. D’Agostino, amministratore del National Nuclear Security Administration, ha spiegato che se tutti e sei i miliardi di abitanti della terra usassero un calcolatore portatile per 24 ore al giorno, sette giorni su sette, impiegherebbero 46 anni a effettuare i calcoli che Roadrunner riesce a fare in un giorno.

Costato 133 milioni di dollari, il nuovo supercomputer dei record presenta anche qualche piccolo neo, ovvero una sete di energia alquanto smisurata (richiede infatti circa tre Megawatt di potenza, più o meno come un intero centro commerciale) e tre separati strumenti di programmazione necessari per programmare le tre diverse tipologie di processori adottati. Per funzionare al meglio, la macchina deve necessariamente utilizzate tutti i 116.640 core contemporaneamente, un compito non sempre facile che ha messo a dura prova le capacità degli ingegneri che hanno seguito il progetto.

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