Scambio di dati tra CPU? Usiamo i raggi laser

Negli ultimi anni la ricerca di nuove tecnologie per la costruzione di componenti computazionali sempre più performanti ha coinvolto un gran numero di aziende e Università che hanno proposto delle soluzioni davvero innovative destinate a eliminare i colli di bottiglia presenti nei sistemi attuali.

Se qualche giorno fa avevamo parlato di nanotubi al carbonio, una tecnologia promettente ma ancora troppo acerba, oggi vorrei spostare l’attenzione sul progetto della LightFleet, un’azienda specializzata nel settore delle tecnologie ottiche.

Tale azienda ha presentato, recentemente, una soluzione che utilizza raggi laser come mezzo di interconnessione tra CPU in sistemi multi-processore.

Il sistema di specchi e raggi, denominato Corowave, permette il superamento dei limiti fisici dovuti allo spostamento di grandi volumi di dati, consentendo alle CPU di operare al massimo delle prestazioni.

Una novità rispetto alla fibra ottica risiede nel fatto che ogni CPU dotata di questo sistema sarà in grado di inviare le proprie informazioni a tutti gli altri processori simultaneamente.

La tecnologia Corowave si mostra particolarmente adatta nei sistemi che necessitano l’utilizzo e la gestione di grandi moli di dati in tempo reale.

Se pensiamo che si tratta di fantascienza, ci sbagliamo.

Infatti, la prima linea di prodotti che utilizzerà questa tecnolgia sarà immessa sul mercato già quest’estate: si tratterà di Server equipaggiati con 32 processori dual core (forniti da Intel) che faranno uso della tecnolgia Corowave.

Il prezzo di questi prodotti non è ancora stato reso ufficiale ma, sebbene la LightFleet abbia comunicato che il costo per la realizzazione della tecnolgia Corowave è inferiore a quello per la costruzione di connessioni in fibra ottica, sicuramente sarà molto elevato.

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