Rupert Murdoch, un imprenditore multimilionario che Internet la sta guardando dichiaratamente con interesse, ha deciso di spostare le attività del proprio network Sky anche verso il web: Sky TV distribuirà infatti materiale video tramite il proprio sito web. L’esclusiva è riservata agli abbonati Sky Movies ed i contributi a disposizione saranno completamente gratuiti. L’iniziativa è al momento aperta solo agli utenti del Regno Unito.
Per accedere al servizio Sky sono necessari due soli requisiti: una connessione broadband (1Mbps è la velocità minima per «Sky by broadband») ed un computer dotato di Windows XP. Quest’ultima condizione è dettata dall’accordo tra Sky e Microsoft che porta alla nascita di un nuovo polo di distribuzione e fruizione dell’entertainment domestico.
BSkyB conta in Inghilterra 8 milioni di abbonati, la metà dei quali risulta possedere una connessione broadband. Da segnalare il fatto che la distribuzione dei contenuti avverrà tramite piattaforma P2P (strumento adoperato anche da altri grandi nomi del settore) in seguito ad uno specifico accordo con Kontiki.
Iniziando da 200 titoli ed arrivando oltre i 1000 entro l’estate come primo obiettivo, Sky Tv sconfinerà anche nel reparto mobile («Sky by Mobile») tramite gli accordi tessuti con nomi quali Vodafone, T-Mobile, Orange e Virgin, rendendo così i materiali scaricabili su dispositivi Nokia, Motorola, Sony Ericsson e Research in Motion (RIM) tramite abbonamenti di tipo 3G.
La creazione di un «canale personalizzato» (definizione del responsabile Sky Richard Freudstein ad ANSA), su piattaforma P2P, permetterà a Sky l’uso di Digital Right Management in grado di regolare usi e limiti imposti ai propri prodotti (tempistica d’uso, modalità e permessi di trasferimento e copia). Il modello sembra dunque imporsi trasversalmente rispetto alla molteplicità delle piattaforme emergenti.
L’annuncio di Sky conferma le anticipazioni di Bill Gates di inizio anno e segue di pochi giorni le iniziative di AOL e Google nello stesso settore. La distribuzione video sembra dunque imporsi fin da subito come uno dei temi dominanti del 2006, anche se in quest’ottica non è ipotizzabile un tramonto troppo sollecito del mezzo televisivo: l’Europa non è ancora pronta a cambiare le proprie abitudini e, benchè la crescita del mercato digitale sarà esponenziale, il nuovo canale di distribuzione affiancherà semplicemente il canale tradizionale senza operare alcuna manovra sostitutiva. Almeno per il momento.