Sono di Hong Kong i domini più rischiosi

McAfee stila una lista di tutti i domini più pericolosi, utilizzati di frequente per operazioni illegali e a danno degli utenti. Tra i più pericolosi spiccano Hong Kong, Cina, Russia e Romania, tra i più sicuri Finlandia, Giappone e Australia.
McAfee stila una lista di tutti i domini più pericolosi, utilizzati di frequente per operazioni illegali e a danno degli utenti. Tra i più pericolosi spiccano Hong Kong, Cina, Russia e Romania, tra i più sicuri Finlandia, Giappone e Australia.

I rischi non sono uguali per tutti i domini, come la criminalità non è uguale in tutti i paesi. Adesso arriva McAfee a rendere noto con dovizia di particolari e cifre quali sono i domini più utilizzati per operazioni a danno degli utenti e quali i più sicuri da navigare su un campione di 9,9 milioni di siti.

Non sorprende che in cima alla lista dei più rischiosi risultino i “.hk” e i “.cn”, i due suffissi identificano infatti i domini cinesi e di Hong Kong, entrambi luoghi in cui la forte ascesa informatica unita alla forte disparità sociale hanno creato in breve una folta criminalità legata alla Rete. Lo stesso discorso vale per altri due importanti voci della lista ovvero i domini “.ru” e “.ro”, rispettivamente Russia e Romania. I più sicuri invece sono i “.fi” (Finlandia), “.gov” (governativi), “.jp” (Giappone) e “.au” (Australia).

Secondo l’indice di misurazione McAfee i siti “.com”, i più comuni e utilizzati, sono a rischio per il 5%, mentre i “.hk” lo sono al 19,2%, i “.cn” all’11,8%, i “.ro” al 6,8% e i “.ru” al 6%. Il dato che tuttavia sorprende di più è quello dei domini “.info”, dedicati ai soli siti di informazione; questi sono categorizzati da McAfee come rischiosi nell’11,7% dei casi. Occorre comunque precisare che un determinato dominio o un’estensione particolare possono essere acquistati senza necessariamente risiedere nella nazione in questione, si tratta di un’indicazione e non di un indirizzo fisico. Tuttavia, un dominio che fa riferimento ad un determinato paese può essere utile a colpire quegli abitanti che sono più inclini a navigare siti che pensano provengano dalla loro nazione.

In chiusura dell’analisi è poi la stessa McAfee a precisare che la forte impennata nelle percentuali di rischio dei siti asiatici sia probabilmente dovuta al fatto che nello scorso anno si siano verificati problemi di sicurezza per alcuni registrar (coloro che assegnano i domini) e al fatto che il sistema di ricerca della stessa McAfee sia stato migliorato. Dunque, pur tirando l’acqua all’efficienza del proprio mulino, la società di sicurezza ammette quanto le statistiche siano influenzate non solo dalla realtà ma anche dalla bontà della rilevazione stessa.

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