Scooter sharing, ossia un servizio di scooter in condivisione con i quali spostarsi attraverso le vie cittadine. L’idea di eni, all’interno del progetto enjoy, mette a disposizione degli utenti una nuova e ulteriore opportunità dopo la nascita del servizio di car sharing 18 mesi prima. Enjoy, insomma, significa oggi qualcosa di più ampio e di differente rispetto alla percezione che se ne aveva in origine: non soltanto auto in condivisione, ma una rete di veicoli differenti (dalle Fiat 500 alle Fiat 500L, passando per i nuovi Piaggio MP3) che chiunque può utilizzare per i propri spostamenti.
Enjoy scooter sharing: come funziona
Lo scooter sharing di enjoy funziona né più né meno come il car sharing del gruppo: si prenota il mezzo attraverso l’apposita applicazione, lo si raggiunge in pochi passi, si effettua il viaggio, quindi lo si abbandona in un normale parcheggio pagando per il tempo che lo si è utilizzato. L’utente non deve preoccuparsi né di bollo, né di assicurazione, né del carburante: il prezzo di fruizione comprende tutto, lasciando all’utente il solo onere di prenotare, guidare e parcheggiare. Con pochi euro, insomma, è possibile spostarsi per molti Km all’interno del circuito cittadino, sostituendo così l’uso di un’auto di proprietà o l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Ovviamente il fatto che si utilizzi lo scooter invece di un’auto impone alcune attenzioni peculiari, frutto delle caratteristiche uniche del veicolo rispetto all’auto. In particolare, lo sblocco del mezzo avviene inserendo il PIN in un dispositivo touch situato sotto la sella; il casco è disponibile nel bauletto e prima di terminare il proprio viaggio occorre depositare nuovamente il casco nella propria sede. Appositi sensori sono posti dietro la scocca per registrare quanto accade a seguito di un urto, così da coadiuvare le attività degli assicuratori nel definire le responsabilità del sinistro.
I 150 scooter disponibili nell’area di Milano si aggiungono alle oltre 600 vetture già in circolazione, accrescendo così una flotta che si avvicina rapidamente ai 1.000 veicoli nella città meneghina. A Roma il servizio aggiunge 300 ulteriori scooter al computo totale, mentre a Catania l’esordio conta 30 scooter e 170 auto. Il numero non è soltanto questione quantitativa, ma è reale sostanza: un maggior numero di mezzi disponibili significa una maggior capillarità sul territorio, un minor tragitto da compiere per trovare un mezzo disponibile e una ottimizzazione della distribuzione per migliorare il servizio ai cittadini. Enjoy, che su Milano ha posto la prima pietra del proprio progetto, riparte dalla città della Madunina anche con i propri scooter, aumentando la percezione per cui il colore rosso è il colore della condivisione.
Scooter sharing: quanto costa
Per il suo nuovo servizio di scooter sharing, eni ha scelto di replicare la formula di noleggio e pagamento già sperimentata con successo su quattro ruote: si paga in base a quanto tempo si utilizza il mezzo. La tariffa è 0,35 euro al minuto, comprensiva di tutto ciò che riguarda carburante, spesa assicurativa e bollo. Inoltre, l’accesso è libero all’area C di Milano ed è possibile parcheggiare il mezzo in qualsiasi stallo per motocicli, così come all’interno delle Eni Station. A Roma l’area di copertura è pari a 52kmq, poco più della metà rispetto all’area delimitata per la copertura del servizio di car sharing.
Il pagamento avviene attraverso l’applicazione mobile (disponibile per Andorid, iOS e Windows Phone), la stessa che si usa per la ricerca e la prenotazione degli scooter in tutta la città. Le partnership siglate da eni con Trenitalia e Vodafone consentono ai clienti delle due aziende di iniziare a utilizzare i Piaggio MP3 rossi senza alcuna spesa, offrendo welcome voucher dal valore rispettivamente pari a 15 euro e 10 euro.
Piaggio MP3
La caratteristica peculiare del Piaggio MP3, il modello scelto da eni per il proprio servizio di scooter sharing, è rappresentata dalla dotazione di tre ruote. Piaggio è stato il primo marchio a scommettere forte su questo formato, il cui punto di forza risiede proprio nella doppia ruota anteriore. La caratteristica, infatti, dona allo scooter forte tenuta di strada, grande agilità e la capacità di rimanere stabile anche senza l’utilizzo di cavalletti. Quest’ultimo aspetto ha particolare importanza proprio sui circuiti cittadini, ove le soste in mezzo al traffico sono frequenti e spesso scomode (soprattutto per chi non raggiunge una statura tale da rendere comodo l’appoggio del piede a terra). Grazie al freno a pedale e alla doppia ruota anteriore (che consente di fissare su tre punti la stabilità del mezzo), MP3 Piaggio può tranquillamente rimanere in equilibrio sostenendo la persona ferma al semaforo o in coda. Il viaggio si fa così più sicuro e più sereno, senza l’obbligo di cercare continuamente un appoggio sicuro portando il piede in terra.

Piaggio MP3 di enjoy: in equilibrio senza appoggiare il piede
Dal punto di vista tecnico, lo scooter equipaggia un motore da 300 cc a quattro tempi e con quattro valvole a iniezione elettronica raffreddato a liquido, che eroga una potenza di 17 kW (23,1 CV) a 7.250 giri. La versione scelta da eni è la 300LT Business ABS, con freni a disco su tutte le ruote, sistema antibloccaggio ABS e controllo di trazione ASR per evitare lo slittamento posteriore anche con il manto stradale nelle condizioni più ostiche. Può essere guidato da chiunque in possesso delle patenti A e B (dai 21 anni di età per chi ha conseguito la A2 prima del 19 gennaio 2013).
Videocamere e scatola nera
Nella parte frontale e in quella posteriore sono ben visibili a occhio nudo due piccole cavità nella struttura dell’MP3 Piaggio di enjoy, dietro le quali si celano due piccole videocamere. Queste ultime sono state poste sullo scooter per motivi di sicurezza: in caso di urto o di eccessiva inclinazione del tre ruote viene attivato il meccanismo di registrazione che attiva le videocamere e registra quanto accade. Le immagini sono utili per dimostrare eventuali responsabilità, mentre non sono invece utilizzate per qualsivoglia altro scopo. Le registrazioni rimangono archiviate all’interno della scatola nera prevista all’interno del veicolo e sono a disposizione di assicurazioni e forze dell’ordine soltanto in caso di sinistro.

Videocamera frontale su scooter enjoy
Due caschi, due misure
Lo scooter sharing di enjoy non richiede all’utente la disponibilità di un casco privato poiché la cosa sarebbe contraria alla filosofia della condivisione, che necessita di massima celerità di fruizione e massima agilità di scelta. L’utente che si trovasse a dover improvvisamente optare per l’uso di uno scooter, insomma, sarebbe inibito allo stesso se gli fosse richiesto il possesso subitaneo di una protezione a norma di legge. Eni ha voluto invece fare in modo che gli scooter fossero sempre disponibili ad accogliere gli utenti e per questo motivo ha dotato i mezzi di:
- due caschi, uno di misura M e uno di misura XL per poter essere calzato da qualsiasi utente;
- un bauletto per entrambi i caschi, con tanto di sensore che impedisce di terminare il viaggio se il casco non è stato riposto in ordine (misura necessaria per evitare furti;
- un vano contenente piccole cuffiette monouso, con le quali poter isolare il cuoio capelluto dal casco per motivi igienici.

Caschi enjoy
L’utilizzo del casco è chiaramente obbligatorio durante il noleggio.
Scooter, da bene a servizio
Anche lo scooter, così come l’auto, da bene di proprietà diventa un servizio a cui accedere. Nell’epoca della sharing economy, lo scooter sharing è un approdo quasi obbligato, semplice tassello di un mosaico che va completandosi poco alla volta. Nell’era della mobilità intelligente, ove l’innovazione cambia le regole del gioco rimodulando i modelli di business, la scelta di eni è dunque del tutto lineare.
Per gli utenti iscritti (il numero si avvicina ormai alle 300.000 unità) si tratta di un’opzione interessante: perché possedere uno scooter quando potrebbe essere sufficiente utilizzarne uno in condivisione, per pochi euro all’anno, peraltro dimenticando obblighi quali bollo, carburante e assicurazione? Perché acquistare un mezzo (ed eventuale ricovero relativo) quando se ne trova uno disponibile per la strada, curato da altri e disponibile a basso costo?
La condivisione è sostenibilità ed opzione ecologica, ma ha anche un suo diretto riflesso nell’economia domestica: è sufficiente fare pochi calcoli per bilanciare quanto e se lo scooter sharing (in comunione al car sharing) possa essere una scelta in grado di apportare benefici al proprio bilancio casalingo.
Mobilità intermodale
Quando eni ha lanciato il progetto enjoy, ha immediatamente chiarito il principio che avrebbe guidato l’intera iniziativa: non si trattava semplicemente di tentare la zampata nel mondo del car sharing, ma c’era la volontà di dar vita ad una nuova mobilità intermodale (ne è dimostrazione la partnership consolidata con Trenitalia). Il lancio dello scooter sharing non è dunque un cambio di rotta, né un passo indietro, né una semplice alternativa: è l’essenza stessa dell’idea iniziale, il completamento di un percorso che eni ha dimostrato di aver chiaro fin dal principio.
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