Steve Jobs, all'asta autografi e CV scritto a mano

Tre autografi di Steve Jobs presto all'asta per un valore record: tra questi, una domanda di lavoro scritta da lui a mano nel '73, con tanto di errori.
Tre autografi di Steve Jobs presto all'asta per un valore record: tra questi, una domanda di lavoro scritta da lui a mano nel '73, con tanto di errori.

Una domanda di lavoro scritta a mano da Steve Jobs più di quattro decenni fa, insieme a un autografo su un quotidiano e su un manuale di OS X andranno all’asta il prossimo mese e si prevedono incassi record: dato che il co-fondatore di Apple, scomparso nel 2011 a causa di un tumore, era molto restio a concedere autografi, si prevede che si raggiungano migliaia e migliaia di dollari. Le aste RR inizieranno l’8 marzo per concludersi il 15 marzo.

L’oggetto più personale e che desta più curiosità è una domanda di lavoro scritta a mano da Steve Jobs nel 1973 che offre uno sguardo raro sulla vita dell’allora adolescente, prima che costruisse una delle aziende più importanti al globo, fondata solo 3 anni dopo insieme all’amico Steve Wozniak. Si tratta di un documento di una pagina, pieno di errori di ortografia e punteggiatura che, sebbene non indichi la posizione per cui si era candidato, riflette le sue aspirazioni professionali nell’ambito della tecnologia e del design.

Nel documento Jobs indica come competenze computer e calcolatori, un indirizzo scritto a lettere minuscole relativo al “reed college" ovvero al college aveva frequentato, nessun numero di telefono, patente di guida e accesso ai mezzi di trasporto «possibile, ma non probabile». Sul lato delle abilità (skills), aveva scritto di possederle in design e tecnologia, di essere un tecnico dell’elettronica o un ingegnere progettista, digitale, dalla Bay area vicino a “Hewitt-Packard", scrivendo dunque il nome di Hewlett-Packard (HP) in modo errato.

Si prevede che la domanda di lavoro di Steve Jobs raggiungerà all’asta un valore di ben 50 mila dollari. Sarà messo all’asta anche un manuale tecnico di Mac OS X, firmato dal co-fondatore di Apple nel 2011, e un ritaglio di un giornale firmato nel 2008 insieme a Tony Fadell su un articolo dedicato a un nuovo iPhone, più veloce, in arrivo: si trattava di iPhone 3G. Il fortunato proprietario incontrò per caso Jobs, mentre parlava a un tavolo con un amico, in una yogurteria.

Queste chicche hanno un valore superiore ai 25 mila dollari e 15 mila dollari, rispettivamente.

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