Steve Jobs rivive in un manga

Steve Jobs rivivrà in un manga giapponese: è quanto si apprende da una bozza pubblicata in Rete dall'artista asiatica Mari Yamazaki.
Steve Jobs rivivrà in un manga giapponese: è quanto si apprende da una bozza pubblicata in Rete dall'artista asiatica Mari Yamazaki.

Steve Jobs è considerato da molti appassionati Apple come un vero e proprio supereroe. Sarà forse per questo che in Giappone, patria del fumetto, il compianto iCEO verrà ricordato in un apposito manga. L’idea proviene dall’artista Mari Yamazaki e la pubblicazione avverrà nelle prossime settimane su Kiss Magazine.

È di certo difficile pensare a Steve Jobs come una moderna Sailor Moon o un trasformista Ranma, così come cita Cult Of Mac, ma la proposta di trasformare la sua biografia in fumetto è decisamente interessante. E con tutta probabilità conquisterà in breve tempo il mercato, così come accaduto al libro di successo di Walter Isaacson, opera a cui il manga pare si ispirerà.

Difficile predire come la storia del guru di Apple verrà raccontata, perché al momento è apparsa in Rete soltanto una bozza preliminare pubblicata dalla stessa Yamazaki. Nel ritratto a carboncino, il profilo dell’iCEO con tanto di iconico dolcevita nero e occhiali tondi d’ordinanza. Un disegno decisamente somigliante, nulla che ricordi vagamente lo stereotipo occidentale dei manga, tra occhi enormi e ragazzine pettorute.

Steve Jobs, il manga

La bozza del manga su Steve Jobs.

Stando alle prime intenzioni della creatrice, il progetto sarebbe decisamente serio e la trama il più possibile fedele con la vita del co-fondatore di Apple, non vi saranno quindi esagerazioni narrative tantomeno elementi di pura fiction. Una data precisa di lancio non è ancora stata definita, se non appunto la collaborazione con Kiss Magazine.

Non è la prima volta che Steve Jobs è protagonista di singolari iniziative dall’oriente. Si ricorderà di certo, ad esempio, l’action figure apparsa a poche settimane dalla scomparsa, poi bloccata da Apple e dalla famiglia Jobs per evitare che il nome dell’ex iCEO venisse indebitamente sfruttato per ragioni commerciali. Chissà che la Mela non si opponga anche a quest’ennesima proposta, anche se di natura decisamente differente rispetto al pupazzetto snodabile della precedente controversia. Se ne saprà di certo di più nei prossimi tempi, forse già dopo la pubblicazione del primo numero.

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