Su ChromeOs arrivano gli screensaver animati

Chrome introdurrà presto una nuova funzione che consentirà di avere e creare degli originali screensaver animati.
Chrome introdurrà presto una nuova funzione che consentirà di avere e creare degli originali screensaver animati.

Con il prossimo rilascio di Chrome 100Google introdurrà gli screen saver animati. E’ quanto ha scoperto Kevin Tofel, fondatore e redattore di About Chromebooks, un sito da sempre molto aggiornato su tutto ciò che ruota attorno al mondo del sistema operativo del gigante di Mountain View. Dopo aver aggiornato il suo Acer Spin 713 a Chrome OS Dev Channel 100, per adesso destinato solo agli sviluppatori, Tofel ha trovato una nuova impostazione per abilitare lo screensaver.

Chrome 100 e i nuovi screensaver animati

Per fare funzionare la nuova opzione, il redattore ha dovuto abilitare manualmente un nuovo flag sviluppatore di Chrome chiamato Ambient Mode Animation. A quel punto gli è stato possibile impostare degli screensaver animati,  basati su Lottie, una libreria di animazioni incentrate su JSON. Di fatto il software recupera le immagini da uno degli album presenti in Google Foto e tramite esse realizza il video animato.

Da questo punto di vista gli sviluppatori potrebbero introdurre una serie di animazioni predefinite per generare album più elaborati. Quello scoperto per esempio dal sito aboutchromebooks.com ha visto uno “scenario” dove le foto del redattore sono state rielaborate per essere poi mostrate come delle polaroid appese a dei fili ondeggianti per via di  una leggera brezza.

Pare inoltre che gli utenti di Chrome potranno utilizzare Lottie Editor per creare i propri salvaschermi animati per i Chromebook. Intanto Big G sta perfezionando i test su atre funzionalità, come per esempio la gestione dei download, che l’azienda vuole rendere più semplice e immediato tramite un pulsante dedicato sempre visibile, posizionato sulla barra degli indirizzi. Una scorciatoia più importante per l’accesso rapido ai download di solito nascosto nel menu di overflow.

In prova anche una API per il riconoscimento della scrittura a mano libera, pensata per facilitare il compito agli sviluppatori nel progettare eventuali componenti aggiuntivi dedicati alla creazione di note e disegni. Infine, nell’ottica più volte annunciata di voler limitare alle aziende terze parti l’accesso ai dati degli utenti per fini pubblicitari, Google ha deciso di non consentire lo sviluppo di nuove estensioni basandosi sul framework Manifest V2, ma solo sul Manifest V3.

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