Ecco come Google sta cambiando i suoi piani sui cookie

Con Topics, Google sancisce il fallimento di FLoC e propone un nuovo sistema per tutelare la privacy degli utenti, senza dimenticare gli inserzionisti.
Con Topics, Google sancisce il fallimento di FLoC e propone un nuovo sistema per tutelare la privacy degli utenti, senza dimenticare gli inserzionisti.

Google ha annunciato di aver deciso di cambiare il suo progetto iniziale per l’eliminazione del tracciamento del comportamento degli utenti sui siti e sul blocco quindi dei “cookie di terze parti” su Chrome, presentando Topics, una soluzione cookie-less integrata a livello di browser web. La nuova proposta sostituisce di fatto il precedente piano annunciato di Google chiamato FLoC (Federated Learning of Cohorts), la tecnologia progettata per Chrome proprio per sostituire i cookie di terze parti all’interno della cosiddetta Privacy Sandbox, che già lo scorso giugno aveva subito un rinvio al 2023.

All’epoca dei fatti si era vociferato che a determinare la scelta era stata la volontà del colosso di Mountain View di studiare nuove tecnologie per cercare di soddisfare le esigenze degli utenti e quelle di business. Ma di certo avevano influito e molto anche le pesanti critiche ricevute dai sostenitori della privacy che temevano che la nuova soluzione di targeting pubblicitario, che prevedeva la creazione di un identificativo unico utile a individuare sulla rete uno stesso utente, avrebbe inavvertitamente facilitato la raccolta delle informazioni sugli utenti da parte degli inserzionisti. Evidentemente FLoC non doveva aver soddisfatto appieno i progetti dell’azienda già allora.

Addio FLoC, benvenuto Google Topics

FLoC, lo ricordiamo, prevedeva di “eliminare” il problema della privacy nel marketing online, raccogliendo i dati e le informazioni relative agli utenti dei prodotti e dei servizi digitali con modalità più rispettose della protezione dei dati personali degli interessati, mediante cookie “anonimi”. Ben Galbraith, Google senior director for product, ha confermato i problemi di privacy di quel sistema e ha affermato quindi che verrà rimpiazzato da Topics.

La nuova funzionalità non si basa su nessuna delle vecchie tecnologie utilizzate da anni dal settore pubblicitario per monitorare e tracciare le abitudini di navigazione sul web degli utenti e mandare quindi loro annunci mirati, come appunto i cookies.

Con Google Topics è infatti il browser a stabilire un certo numero di argomenti legati ai principali interessi dell’utente, identificati attraverso la sua cronologia di navigazione nell’arco di una settimana di attività e senza l’appoggio a soggetti terzi. Tali argomenti vengono però condivisi solo con il sito visitato da quest’ultimo e con i partner pubblicitari, ma senza svelare informazioni che possano poi permettere di identificare e tracciare uno stesso utente o il device con cui è connesso.

Le informazioni raccolte consentiranno quindi agli inserzionisti di indirizzare gli utenti online in base ad argomenti selezionati, come sport, fitness o viaggi, giusto per fare degli esempi. Le informazioni in tal senso verranno conservate entro e non oltre le tre settimane, mentre quelle vecchie verranno rimosse automaticamente. Con questo metodo gli utenti avranno (in teoria) un controllo diretto su Topics e i loro dati tramite l’interfaccia del browser. Ma per saggiare l’efficacia del sistema dovremo aspettare ancora un po’, il tempo necessario affinché inizi a funzionare a pieno regime.

 

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