Symantec, radiografia della sicurezza dell'IT

Il semestrale Internet Security Threat Report di Symantec lancia un nuovo allarme per la sicurezza informatica: in aumento virus, spyware, phishing, DoS e 'bot network'. Il fenomeno sembra sempre più essere legato ad interessi economici
Symantec, radiografia della sicurezza dell'IT
Il semestrale Internet Security Threat Report di Symantec lancia un nuovo allarme per la sicurezza informatica: in aumento virus, spyware, phishing, DoS e 'bot network'. Il fenomeno sembra sempre più essere legato ad interessi economici

Gli attacchi informatici sono sempre più numerosi, sempre più strutturati e soprattutto sempre più specializzati nel furto di moneta sonante. E’ questa la conclusione a cui giunge il semestrale Internet Security Threat Report (ISTR) elaborato dal gruppo Symantec. I dati appena distribuiti sono relativi ai primi sei mesi del 2005.

Queste alcune delle considerazioni ricavabili dal documento:

  • Il furto di identità è in rapida ed allarmante crescita: il phishing occupa ormai la maggior parte delle segnalazioni in tema sicurezza e rispetto al secondo semestre 2004 il fenomeno è già lievitato di ben il 54%;
  • Il phishing fa sentire il proprio peso anche in ambito mail in quanto lo spam volto a defraudare l’identità digitale degli utenti colpiti è passato da 2.99 milioni di messaggi al giorno a 5.70 milioni: un aumento di quasi il 100%, dunque, che oggi porta 1 mail ogni 125 a essere identificata sotto la categoria “phishing”.
  • Gli attacchi di tipo Denial-of-Service sono aumentati di quasi il 700%, passando da 119 a 927 al giorno.
  • In ambito virus l’aumento è stato pari al 48%: in soli 6 mesi sono stati 10.866 i virus identificati. In aumento anche gli spyware e contemporaneamente risulterebbero essere in vendita con un apposito mercato i computer tenuti sotto controllo remoto da malintenzionati

Ne emerge un quadro dai contorni ben poco incoraggianti nel quale appare essere il guadagno l’unico vero propulsore all’aumento esponenziale del rischio diffuso. Sembra dunque ormai definitivamente accantonata la matrice “hacker” che aveva portato anche ad una certa incongruità sul significato stesso della parola e si conferma lo stampo “cracker” di malintenzionati che hanno trasformato i problemi di sicurezza in una vera e propria attività lavorativa.

Un importante punto del documento descrive infine lo status di sicurezza dei due più importanti browser al mondo: Firefox ha registrato 25 falle negli ultimi 6 mesi contro le 13 di Internet Explorer, ma parallelamente il browser open source si è dimostrato al momento più veloce nel correggere i problemi emersi.

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