Tim Cook, ironia su Windows pensando al passato

Tim Cook, in occasione di un incontro con gli studenti universitari, parla del suo percorso antecedente ad Apple e ironizza simpaticamente su Windows.
Tim Cook, in occasione di un incontro con gli studenti universitari, parla del suo percorso antecedente ad Apple e ironizza simpaticamente su Windows.

Tim Cook approfitta di un incontro pubblico per parlare del suo passato, in particolare degli anni che hanno preceduto la sua entrata in Apple. E, approfittando dell’occasione, ha voluto anche simpaticamente ironizzare la sua breve esperienza con Windows. È quanto dimostra il recente discorso che il CEO di Cupertino ha tenuto presso il Massachusetts Institute of Technology, alla presenza degli studenti.

Il CEO di Apple, forse per rassicurare gli stessi studenti, ha spiegato come trovare la sua strada sia stato tutt’altro che semplice. Per molti anni, infatti, il leader di Cupertino ha ricercato un lavoro che potesse pienamente gratificarlo, con un breve passaggio in Compaq prima di imbattersi nella mela morsicata, nel 1998. Ed è proprio con ironia che Cook ha voluto commentare la sua storia in Compaq, a diretto contatto con Windows:

Ho provato la meditazione. Ho ricercato una guida e la religione. Ho letto grandi filosofi e autori. In un momento di indiscrezione giovanile, potrei aver anche sperimentato con un PC Windows. E, ovviamente, non ha funzionato.

Cook ha sottolineato come l’incontro con Apple sia stato fondamentale per la sua crescita personale e professionale: sin dai primi contatti, infatti, il CEO ha compreso di essere approdato nell’azienda che avrebbe potuto rispondere alle sue esigenze. Una filosofia, quella della mela morsicata, che avrebbe colpito il dirigente sin dagli albori, sebbene al suo ingresso la società stesse cercando di rialzarsi a seguito delle ridotte performance registrate a metà degli anni ’90:

Mi sono sentito finalmente allineato con una compagnia capace di unire le sfide e il lavoro per uno scopo più alto. Allineato a un leader che credeva la tecnologia potesse reinventare il mondo di domani. Allineato con me stesso e con la mia profonda necessità di mettermi a disposizione per qualcosa di più grande. Naturalmente, in quel momento non ero consapevole di tutto questo. Mi sentivo grato nell’aver sollevato un peso psicologico. […] Non avrei mai scoperto la mia strada lavorando in un luogo privo di un proprio e chiaro obiettivo. Steve e Apple mi hanno liberato, per abbracciare la loro missione e farla mia.

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