Ubuntu, niente più CD gratis agli utenti

Canonical annuncia la fine del programma ShipIt: da adesso non sarà più possibile richiedere una copia gratuita dei CD di installazione della distro.
Canonical annuncia la fine del programma ShipIt: da adesso non sarà più possibile richiedere una copia gratuita dei CD di installazione della distro.

Dopo aver distribuito milioni di CD nel mondo, Canonical dice stop. Il programma ShipIt, grazie al quale moltissimi utenti hanno avuto la possibilità di avvicinarsi al mondo Linux ed in particolare ad Ubuntu ricevendo gratuitamente a casa i supporti necessari all’installazione del sistema operativo, non sarà più disponibile a partire dalla versione 11.04 della distribuzione.

Nato nel 2005 per favorire la diffusione di Ubuntu, ShipIt è stato una delle basi sui quali la distro Linux più famosa al mondo ha costruito il proprio successo. A quei tempi poteva risultare complicato scaricare un intero sistema operativo dalla Rete e masterizzarlo su CD, soprattutto per gli utenti meno esperti, ed è proprio a questi ultimi che il programma era orientato, permettendo a tutti di avere una semplice via di accesso alla distribuzione sudafricana. Grazie al programma di spedizione gratuita dei CD di Ubuntu, il termine Linux è entrato nelle case di milioni di persone.

A distanza di sei anni, uno sguardo al passato permette di comprendere le enormi differenze che sono sorte rispetto ad allora. Oggi il download di un file da circa 700 MB non è più un problema come lo era quando l’accesso ad Internet era una chimera per moltissimi utenti, anche nei Paesi più industrializzati. Il programma ShipIt vede dunque venir meno la sua principale ragion d’essere, risultando per certi versi ridondante e causa di inutili costi nel bilancio della società, che continuerà tuttavia a produrre CD da distribuire alle associazioni che si occupano di diffondere il verbo Linux a livello locale. I CD saranno inoltre disponibili, seppur a pagamento, tramite appositi distributori online, tra cui la stessa Canonical.

Il risparmio economico derivante da tale decisione sarà piuttosto elevato, come confermato dalla stessa società. Tali fondi non finiranno nelle casse del gruppo, ma saranno impiegati per finanziare progetti a breve e lungo termine, tra cui figura la realizzazione di una versione di prova della distribuzione basata sull’utilizzo di un’apposita infrastruttura cloud: collegandosi al sito del progetto anche gli utenti meno esperti saranno in grado di provare, all’interno del proprio browser, la distribuzione Linux più diffusa al mondo, carpendone immediatamente le potenzialità ed avendo a disposizione un valido metro di giudizio per valutare un eventuale passaggio alla versione completa del sistema operativo.

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